LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: i limiti secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Il motivo è che l’appello si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in precedenza, senza una critica specifica alla sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Mette un Punto Fermo

Presentare un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un’opportunità cruciale per contestare una sentenza. Tuttavia, non tutti i ricorsi superano il vaglio preliminare della Suprema Corte. Una recente ordinanza chiarisce perché un ricorso inammissibile, basato sulla semplice riproposizione di argomenti già esaminati, sia destinato al fallimento, comportando anche conseguenze economiche per il ricorrente.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna, che confermava la responsabilità penale di un individuo per il reato previsto dall’articolo 648, secondo comma, del codice penale (ricettazione di particolare tenuità). Insoddisfatto della decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando due principali vizi: l’erronea applicazione della legge penale e un vizio motivazionale nella valutazione delle prove, in violazione degli articoli 192 e 546 del codice di procedura penale.

Il ricorrente, in sostanza, ha tentato di rimettere in discussione il giudizio di colpevolezza formulato nei gradi di merito, riproponendo le medesime argomentazioni difensive già presentate e respinte sia in primo grado che in appello.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello precedente, quello della stessa ammissibilità dell’impugnazione. La Corte ha constatato che i motivi presentati non erano altro che una pedissequa riproduzione di censure già adeguatamente vagliate e motivatamente disattese dal giudice di merito.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della pronuncia risiede nel principio secondo cui il ricorso per Cassazione non può essere una mera ripetizione di quanto già discusso. La Suprema Corte ha sottolineato che l’appello era ‘indeducibile’ proprio perché ‘riproduttivo di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici’.

In altre parole, per essere ammissibile, un ricorso deve contenere una ‘specifica critica analisi’ delle argomentazioni che sorreggono la sentenza impugnata. Non basta ripetere che la valutazione delle prove è sbagliata; è necessario spiegare perché il ragionamento del giudice d’appello è errato dal punto di vista logico o giuridico. Mancando questo elemento critico e specifico, il ricorso si trasforma in un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul fatto, cosa non consentita in sede di legittimità.

La Corte ha quindi rilevato l’assenza di un vero confronto con la motivazione della sentenza d’appello, rendendo di fatto l’impugnazione un guscio vuoto. Di conseguenza, oltre a dichiarare l’inammissibilità, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per scoraggiare ricorsi palesemente infondati.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nel Ricorso

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è riservato a censure specifiche e puntuali contro i vizi di legittimità di una sentenza. Non è una terza istanza per riesaminare i fatti. Un ricorso inammissibile perché generico o meramente ripetitivo non solo non ha speranza di successo, ma espone il ricorrente a sanzioni economiche. Per gli avvocati, ciò significa che la redazione di un ricorso per Cassazione richiede uno studio approfondito e critico della sentenza impugnata, individuando con precisione i punti deboli del ragionamento del giudice, piuttosto che limitarsi a riproporre le tesi difensive già sconfitte.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è ‘indeducibile’, ovvero quando si limita a riproporre censure e argomentazioni già esaminate e respinte dal giudice di merito, senza formulare una critica specifica e puntuale al ragionamento della sentenza che si sta impugnando.

Cosa significa che un ricorso è ‘riproduttivo’?
Significa che il ricorso non presenta nuovi e specifici motivi di critica contro la decisione impugnata, ma si limita a copiare o ripetere le stesse argomentazioni già presentate e rigettate nei precedenti gradi di giudizio.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati