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Ricorso inammissibile: i limiti del ricorso Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per tentato furto aggravato. La decisione si fonda sul fatto che l’appellante ha riproposto censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza sollevare nuove questioni di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta

Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più netti nel processo penale di legittimità. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: non è possibile utilizzare il ricorso in Cassazione per riproporre questioni già valutate e respinte nei gradi di merito. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere meglio i confini del giudizio di legittimità e le conseguenze per chi presenta un ricorso non fondato su validi motivi di diritto.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per tentato furto aggravato, emessa in primo grado e confermata dalla Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, non rassegnato alla decisione, decideva di presentare ricorso alla Suprema Corte di Cassazione, affidando la sua difesa a un unico motivo di impugnazione basato sulla presunta violazione dell’articolo 49 del codice penale, che disciplina il cosiddetto ‘reato impossibile’.

Il Ricorso Inammissibile in Dettaglio

Il cuore della questione risiede nella natura del motivo di ricorso presentato. La difesa dell’imputato, nel lamentare la violazione dell’art. 49 c.p., ha di fatto riproposto le stesse argomentazioni già presentate e discusse davanti alla Corte d’Appello. Questo tipo di impugnazione viene definito ‘riproduttivo’ o ‘meramente reiterativo’.

La Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riesaminare i fatti e le prove. Il suo compito è quello di ‘giudice della legittimità’, ovvero di verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge. Proporre nuovamente argomentazioni già ‘adeguatamente vagliate e disattese’ dal giudice di merito, senza evidenziare un vizio di legittimità (come un’errata interpretazione della norma o un difetto di motivazione), trasforma il ricorso in un tentativo di ottenere un nuovo giudizio sul fatto, cosa non consentita in sede di Cassazione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte, con motivazione sintetica ma estremamente chiara, ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno rilevato che il motivo sollevato non era consentito dalla legge in sede di legittimità, proprio perché si limitava a ripresentare ‘profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudice di merito’. In altre parole, la Corte d’Appello aveva già risposto in modo esauriente e giuridicamente corretto alle obiezioni dell’imputato. Non essendoci nuovi e specifici vizi di legge da denunciare, il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma un orientamento consolidato: il ricorso per Cassazione deve essere mirato e specifico. Non è una terza chance per ridiscutere l’intera vicenda, ma uno strumento per correggere errori di diritto. La conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità è severa: oltre a rendere definitiva la condanna, comporta l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questo caso di 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende. Questa decisione serve da monito sull’importanza di redigere ricorsi fondati su critiche precise alla legittimità della sentenza impugnata, evitando inutili reiterazioni che conducono solo a un esito negativo e a un aggravio di spese.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché riproponeva motivi di censura che erano già stati adeguatamente esaminati e respinti con argomentazioni corrette dalla Corte d’Appello, senza presentare nuovi vizi di legittimità.

Qual era il reato per cui l’imputato era stato condannato?
L’imputato era stato condannato per il reato di tentato furto aggravato, ai sensi degli articoli 56, 624 e 625 del codice penale.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo specifico caso è stata fissata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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