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Ricorso inammissibile: i limiti del giudizio di merito

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per false dichiarazioni a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.). I motivi sono stati respinti perché miravano a una rivalutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità, e perché manifestamente infondati. Tale decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Mal Posto

Quando si presenta un appello alla Corte di Cassazione, è fondamentale comprendere i limiti del suo giudizio. Un ricorso inammissibile non solo impedisce l’analisi del caso nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. L’ordinanza n. 47163/2024 della Suprema Corte offre un chiaro esempio di come una strategia difensiva errata possa portare a una condanna per le spese e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Il Caso: Dalla Condanna per False Dichiarazioni alla Cassazione

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Civitavecchia per il reato di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale, previsto dall’art. 495 del codice penale. La sentenza era stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Roma.

L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha presentato ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su due motivi principali:
1. La richiesta di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ai sensi dell’art. 131-bis c.p.
2. Una contestazione sulla motivazione relativa all’applicazione della recidiva.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La Corte di Cassazione ha analizzato entrambi i motivi, giungendo a una conclusione netta: il ricorso inammissibile. La ragione è puramente procedurale e mette in luce un errore comune nelle impugnazioni.

Primo Motivo: Il Divieto di Rivalutazione dei Fatti

Il primo motivo, con cui si chiedeva il riconoscimento della particolare tenuità del fatto, è stato giudicato inammissibile perché tendeva a una “rivalutazione delle prove e del fatto”. La Corte Suprema, in qualità di giudice di legittimità, non ha il potere di riesaminare le prove o di ricostruire la dinamica dei fatti. Il suo compito è esclusivamente quello di verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. Tentare di ottenere un nuovo giudizio sul merito della vicenda è un’istanza preclusa in questa sede.

Secondo Motivo: La Manifesta Infondatezza

Anche il secondo motivo è stato rigettato. La Corte ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse motivato in modo adeguato e corretto la decisione di applicare la recidiva, rendendo la doglianza del ricorrente “manifestamente infondata”.

Le Conclusioni: Condanna alle Spese e alla Cassa delle Ammende

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha attivato le conseguenze previste dall’art. 616 del codice di procedura penale. L’ordinanza ha quindi condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione sottolinea un principio fondamentale: un’impugnazione non può essere un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito. Un ricorso inammissibile rappresenta un esito sfavorevole che comporta costi aggiuntivi, a conferma della necessità di una strategia legale ponderata e consapevole dei limiti procedurali.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il primo motivo mirava a una rivalutazione delle prove e dei fatti, attività preclusa alla Corte di Cassazione, mentre il secondo motivo è stato ritenuto manifestamente infondato.

Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità. Il suo ruolo non è riesaminare i fatti del caso, ma verificare che le norme di diritto e di procedura siano state applicate correttamente dai giudici dei gradi di merito (Tribunale e Corte d’Appello).

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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