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Ricorso inammissibile: i limiti del giudizio di Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di cui all’art. 640 c.p. La decisione si fonda sulla natura dei motivi proposti: alcuni considerati di mero fatto e quindi non valutabili in sede di legittimità, altri presentati per la prima volta in Cassazione, e infine un’eccezione di prescrizione ritenuta manifestamente infondata alla luce delle plurime sospensioni del termine intervenute nel corso del procedimento.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione non Riesamina i Fatti

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio dei rigorosi confini del giudizio di Cassazione, ribadendo perché un ricorso inammissibile viene respinto senza un’analisi del merito. La Suprema Corte ha delineato con precisione i motivi per cui le doglianze di un imputato, condannato nei primi due gradi di giudizio, non potevano trovare accoglimento, fornendo importanti chiarimenti sulla natura del giudizio di legittimità e sul calcolo dei termini di prescrizione.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato in primo grado e in appello, presentava ricorso per cassazione basato su cinque distinti motivi. I primi due motivi contestavano la valutazione delle prove e l’affermazione della sua responsabilità penale, chiedendo di fatto alla Corte una nuova e diversa lettura degli elementi probatori. Il terzo motivo lamentava una pena ritenuta eccessiva, mentre il quarto contestava la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche. Infine, il quinto motivo sollevava l’eccezione di intervenuta prescrizione del reato.

L’Analisi della Corte e i Limiti del Giudizio di Legittimità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile nella sua interezza, analizzando e respingendo ogni singolo motivo.

I Motivi sulla Responsabilità Penale

I giudici hanno chiarito che i primi due motivi erano “aspecifici” ed “articolati esclusivamente in fatto”. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare le prove, come il riconoscimento fotografico. Il suo compito è il “giudizio di legittimità”, ovvero verificare che i giudici di merito abbiano applicato correttamente la legge e motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio. Poiché la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione “esaustiva e conforme” (la cosiddetta “doppia conforme”), non vi era spazio per una nuova analisi.

La Determinazione della Pena e le Attenuanti

Il terzo motivo è stato giudicato inammissibile perché la questione non era mai stata sollevata nel precedente grado di appello. L’art. 606, comma 3, del codice di procedura penale vieta di presentare in Cassazione doglianze nuove. Anche il quarto motivo, relativo al diniego delle attenuanti generiche, è stato respinto. La Corte ha ritenuto che i giudici d’appello avessero correttamente motivato la loro scelta valorizzando l'”intensa capacità criminale” del ricorrente, desumibile dai suoi precedenti penali, e l’assenza di elementi positivi a suo favore.

Il Calcolo della Prescrizione: un Ricorso Inammissibile e Infondato

Particolarmente interessante è l’analisi sul quinto motivo. Il ricorrente sosteneva che il reato, commesso il 16 febbraio 2015, fosse ormai prescritto. La Corte ha definito il motivo “generico e manifestamente infondato”. Ha quindi elencato meticolosamente tutti i periodi in cui il termine di prescrizione è rimasto sospeso a causa di rinvii del processo dovuti a legittimi impedimenti dell’imputato o del suo difensore. Sommando queste sospensioni, la Corte ha calcolato che il termine massimo di prescrizione si sarebbe perfezionato solo il 25 febbraio 2025, data successiva a quella della deliberazione.

le motivazioni

La decisione della Suprema Corte si fonda su principi cardine della procedura penale. In primo luogo, la netta distinzione tra giudizio di fatto, di competenza dei tribunali di merito, e giudizio di legittimità, riservato alla Cassazione. Quest’ultima non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici che hanno direttamente esaminato le prove. In secondo luogo, il principio di devoluzione, che impedisce di sollevare in Cassazione questioni non dedotte in appello. Infine, la rigorosa applicazione delle norme sulla prescrizione, che tengono conto degli eventi processuali che ne sospendono il decorso, garantendo che il tempo necessario a celebrare il processo non si traduca in un’ingiusta causa di estinzione del reato.

le conclusioni

L’ordinanza conferma che un ricorso per cassazione, per avere successo, deve concentrarsi su vizi di legge o difetti di motivazione palesi e non può trasformarsi in un tentativo di ottenere una terza valutazione dei fatti. La declaratoria di ricorso inammissibile comporta non solo la conferma della condanna, ma anche l’addebito delle spese processuali e il pagamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, a sottolineare la temerarietà di un’impugnazione priva dei necessari requisiti di legge.

Per quali motivi un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi proposti sono al di fuori dei limiti del giudizio di legittimità (ad esempio, chiedono una nuova valutazione dei fatti), se sollevano questioni non presentate nel precedente grado di appello, o se sono generici e manifestamente infondati.

La Corte di Cassazione può riconsiderare le prove di un processo?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare le prove o ricostruire i fatti. Il suo ruolo è limitato a verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata, senza entrare nel merito delle scelte probatorie dei giudici dei gradi inferiori.

Come incidono i rinvii del processo sulla prescrizione del reato?
I rinvii disposti per legittimo impedimento dell’imputato o del suo difensore, o per adesione del difensore a un’astensione di categoria, causano la sospensione del termine di prescrizione. Ciò significa che per tutta la durata del rinvio, il “cronometro” della prescrizione si ferma, e il termine finale per l’estinzione del reato viene posticipato di un periodo corrispondente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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