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Ricorso inammissibile: guida spericolata e droga

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per resistenza e spaccio. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza dei motivi, evidenziando come la guida spericolata e il quantitativo di droga fossero chiari indizi. Questo ha confermato la condanna e aggiunto il pagamento di spese e di una sanzione per il ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta

Un ricorso inammissibile rappresenta una delle risposte più nette che la Corte di Cassazione possa dare. Significa che l’impugnazione non solo è stata respinta, ma non aveva nemmeno i presupposti per essere discussa nel merito. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, in un caso che intreccia guida spericolata, resistenza e detenzione di stupefacenti.

I Fatti del Caso: Una Fuga Pericolosa

La vicenda ha origine da un controllo di polizia finito nel peggiore dei modi. L’imputato, alla guida della sua auto, ha messo in atto una condotta di guida estremamente pericolosa per sottrarsi agli agenti. La Corte descrive una serie di manovre violente e sconsiderate: sorpassi azzardati, un testa-coda e persino un doppio speronamento dell’auto di servizio. Questo comportamento integrava già di per sé un grave reato. Tuttavia, la ragione di una fuga così disperata è emersa poco dopo: il ritrovamento di un ingente quantitativo di hashish, ben superiore a quello configurabile come uso personale.

I Motivi del Ricorso e la Valutazione della Corte

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali, entrambi respinti con fermezza dalla Corte.

Il Primo Motivo: La Condotta Violenta

La difesa ha contestato la qualificazione della condotta come violenta e oppositiva. La Corte ha liquidato questa doglianza come ‘genericamente formulata’ e ‘manifestamente infondata’. Secondo i giudici, la descrizione delle manovre spericolate, culminate nello speronamento del veicolo di servizio, era più che sufficiente a dimostrare la natura violenta e la volontà di resistere al controllo.

Il Secondo Motivo: La Destinazione allo Spaccio e il ricorso inammissibile

Il secondo punto del ricorso mirava a contestare l’accusa di spaccio, sostenendo che la droga fosse per uso personale. Anche in questo caso, la Cassazione ha ritenuto il motivo infondato, sottolineando come l’imputato stesse cercando di ottenere un nuovo ‘giudizio di merito’, vietato in sede di legittimità. La Corte ha invece confermato la logicità del ragionamento seguito dai giudici di appello, che avevano basato la loro convinzione su una serie di elementi convergenti:

* Quantità: Il quantitativo di hashish era significativamente superiore alla dose per uso personale.
* Capacità economica: Non era stata fornita alcuna prova di una capacità economica tale da giustificare l’acquisto di una simile scorta per sé.
* Condotta: La stessa fuga spericolata è stata interpretata come un chiaro tentativo di impedire il ritrovamento della droga, un comportamento incompatibile con la mera detenzione per uso personale.
* Precedenti: L’imputato era già noto per trascorsi in materia di stupefacenti.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha ritenuto che il ricorso fosse palesemente privo di fondamento. I giudici non hanno ravvisato alcun vizio logico o giuridico nella sentenza impugnata. Al contrario, hanno evidenziato come la difesa tentasse di rimettere in discussione l’accertamento dei fatti, un’attività preclusa alla Suprema Corte, che può pronunciarsi solo sulla corretta applicazione delle norme di diritto (error in iudicando) o del processo (error in procedendo). La combinazione di indizi gravi, precisi e concordanti rendeva la conclusione della Corte d’Appello incensurabile sotto il profilo della legittimità.

Le Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato conseguenze pesanti per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza di condanna è diventata definitiva. In secondo luogo, a causa della palese infondatezza del ricorso, che denota un profilo di colpa nel promuovere un’impugnazione senza speranza, l’imputato è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi dilatori o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti manifestamente infondati. La difesa ha tentato di ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività non consentita in Cassazione, anziché contestare vizi di legittimità nella sentenza precedente.

Quali elementi hanno dimostrato l’intenzione di spacciare la droga?
La Corte ha confermato che l’intenzione di spaccio è stata desunta da un insieme di indizi: la notevole quantità di hashish, la mancata dimostrazione di una capacità economica per giustificarne l’acquisto per uso personale, la condotta di guida spericolata per evitare il controllo e i precedenti specifici del soggetto.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in questo caso?
Oltre alla conferma definitiva della condanna, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione di 3.000 euro alla Cassa delle ammende, a causa della colpa nell’aver presentato un’impugnazione palesemente infondata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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