LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: guida in stato di ebbrezza

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. L’appello è stato ritenuto generico e manifestamente infondato, confermando la condanna basata su un tasso alcolemico molto elevato, precedenti specifici e guida con patente revocata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Guida in Stato di Ebbrezza: L’Analisi della Cassazione

La guida in stato di ebbrezza rappresenta una delle violazioni più gravi del Codice della Strada, con conseguenze penali significative. Tuttavia, non basta essere condannati per poter contestare efficacemente la decisione in Cassazione. Come dimostra una recente ordinanza, un ricorso inammissibile perché generico e non argomentato non solo non porta ad alcun risultato, ma aggrava la posizione del condannato. Analizziamo la decisione della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo grado dal Tribunale e successivamente dalla Corte di Appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, ai sensi dell’art. 186, comma 2, lettera c) del Codice della Strada. La pena inflitta era severa: otto mesi di arresto e 3.000 euro di ammenda. La gravità della sanzione era giustificata da una serie di elementi aggravanti:

* Un tasso alcolemico elevatissimo, superiore a 3 g/l.
* Numerosi precedenti penali per lo stesso tipo di reato.
* La circostanza che l’individuo si trovasse alla guida nonostante la sua patente fosse già stata revocata.

Contro la sentenza della Corte di Appello, l’imputato proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un presunto vizio di motivazione sia riguardo all’accertamento della sua responsabilità, sia riguardo alla misura della pena applicata.

Le Motivazioni della Cassazione: Quando un Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con motivazioni nette e precise. I giudici hanno ritenuto che i motivi di appello fossero manifestamente infondati, generici e, soprattutto, privi di un reale confronto con la decisione impugnata.

In primo luogo, il ricorso non presentava una critica specifica e argomentata delle ragioni che avevano portato i giudici di merito a confermare la condanna. La Suprema Corte ha ricordato che non è sufficiente lamentare un vizio; è necessario analizzare la sentenza e smontarne il ragionamento logico-giuridico, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.

Il ragionamento della Corte di Appello è stato invece giudicato coerente e logico. La responsabilità era stata provata dagli esiti del test alcolimetrico, ritenuti attendibili, e l’imputato non aveva fornito alcuna prova di un eventuale malfunzionamento dell’apparecchiatura. Anche la severità della pena è stata ritenuta ampiamente giustificata. I giudici di merito avevano correttamente motivato la scelta di discostarsi sensibilmente dalla media edittale, valorizzando la gravità della condotta (tasso alcolemico altissimo), la recidiva specifica e la totale noncuranza delle precedenti sanzioni, come dimostrato dalla guida con patente revocata.

Le Conclusioni: Le Conseguenze di un Appello Infondato

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato conseguenze significative per il ricorrente. Oltre alla conferma definitiva della condanna a otto mesi di arresto e 3.000 euro di ammenda, l’automobilista è stato condannato al pagamento delle spese processuali.

In aggiunta, dato il carattere palesemente dilatorio e infondato del ricorso, la Corte ha disposto il versamento di un’ulteriore somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa pronuncia sottolinea un principio fondamentale del nostro ordinamento: il diritto di impugnazione deve essere esercitato in modo serio e fondato. Un ricorso presentato con argomentazioni generiche e pretestuose non solo è destinato al fallimento, ma espone il ricorrente a ulteriori sanzioni economiche, confermando che l’accesso alla giustizia non può trasformarsi in uno strumento per ritardare l’esecuzione di una condanna legittima.

Perché il ricorso dell’automobilista è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato manifestamente infondato, generico e privo di un reale confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata. In sostanza, non ha sollevato questioni di legittimità valide per un esame nel merito da parte della Corte di Cassazione.

Quali fattori hanno giustificato una pena superiore alla media per la guida in stato di ebbrezza?
La pena è stata determinata tenendo conto della particolare gravità del fatto, evidenziata dal tasso alcolemico molto elevato (superiore a 3 g/l), dai numerosi precedenti specifici del conducente e dalla circostanza che guidasse nonostante la revoca della patente.

Oltre alla conferma della pena, quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito del ricorso inammissibile?
A causa della palese inammissibilità e del carattere dilatorio del ricorso, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati