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Ricorso inammissibile: guida in stato di ebbrezza

La Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. La Corte ha confermato la decisione di merito che escludeva la non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), data l’elevata alterazione psicofisica e il sinistro causato. L’inammissibilità del ricorso ha impedito di dichiarare la prescrizione maturata successivamente.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione sulla Guida in Stato di Ebbrezza Grave

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione sulla disciplina delle impugnazioni nel processo penale, in particolare quando si discute di reati come la guida in stato di ebbrezza. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile presentato da un imputato, confermando la condanna e chiarendo punti fondamentali sulla non punibilità per tenuità del fatto e sulla prescrizione. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un automobilista condannato per essersi messo alla guida in un grave stato di alterazione psico-fisica. Gli accertamenti avevano rivelato un tasso alcolemico molto elevato, pari a 2,211 g/l, ben al di sopra della soglia massima prevista dalla legge. Inoltre, l’imputato era risultato positivo all’assunzione di cocaina e cannabinoidi. In queste condizioni, aveva causato un sinistro stradale, andando a collidere con un’altra autovettura regolarmente parcheggiata.

Contro la sentenza di condanna della Corte d’Appello, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, sollevando tre questioni principali: un’errata valutazione delle prove, il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e l’intervenuta prescrizione del reato.

La Valutazione del Ricorso Inammissibile da parte della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dichiarandolo inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni, ma si ferma a un livello precedente, stabilendo che l’impugnazione non possedeva i requisiti minimi per essere discussa. I giudici hanno ritenuto i motivi del ricorso generici, riproduttivi di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, e privi di una critica specifica e puntuale alla motivazione della sentenza impugnata.

L’Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto (Art. 131-bis c.p.)

Uno dei punti centrali della difesa era la richiesta di applicare l’art. 131-bis c.p., che esclude la punibilità per i reati considerati di ‘particolare tenuità’. La Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, i quali avevano correttamente escluso tale beneficio. La motivazione si basa su una valutazione complessiva della condotta, in linea con i principi espressi dalle Sezioni Unite. Gli elementi decisivi sono stati:

* L’elevato tasso alcolemico: un valore così alto indica un’alterazione grave e una colpevolezza significativa.
* L’assunzione concomitante di stupefacenti: questo fattore ha aggravato ulteriormente lo stato di alterazione.
* L’entità del pericolo e del danno: mettersi alla guida in quelle condizioni e causare un incidente, seppur contro un’auto in sosta, costituisce un pericolo concreto e un danno effettivo che impediscono di qualificare il fatto come ‘tenue’.

Il Principio sulla Prescrizione in Caso di Ricorso Inammissibile

La difesa sosteneva che il reato si fosse prescritto dopo la sentenza d’appello. La Corte ha ribadito un principio consolidato: l’inammissibilità del ricorso per cassazione, dovuta a manifesta infondatezza dei motivi, non consente la formazione di un valido rapporto processuale di impugnazione. Di conseguenza, la Corte non può rilevare e dichiarare cause di non punibilità, come la prescrizione, che siano maturate successivamente alla sentenza impugnata. In altre parole, un ricorso palesemente infondato non può ‘tenere in vita’ il processo al solo scopo di far maturare la prescrizione.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione su argomenti logici, congrui e giuridicamente corretti. I giudici hanno sottolineato che il ricorrente non si è confrontato adeguatamente con la motivazione della Corte d’Appello, limitandosi a riproporre le stesse argomentazioni. La responsabilità dell’imputato era stata provata da elementi inequivocabili: il tasso alcolemico, i test tossicologici e la testimonianza sulle sue condizioni al momento del fatto. La Corte ha ritenuto che la valutazione del giudice di merito sulla non applicabilità dell’art. 131-bis fosse pienamente giustificata dalla gravità della condotta e dal pericolo creato. Infine, richiamando la giurisprudenza costante delle Sezioni Unite, ha stabilito che la manifesta infondatezza del ricorso preclude la declaratoria di prescrizione maturata dopo la sentenza di secondo grado.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma due principi fondamentali per chi opera nel diritto penale. Primo, la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto richiede una valutazione complessa che tiene conto di tutte le circostanze del reato, incluse le modalità della condotta e l’entità del pericolo. Una grave violazione come la guida con un tasso alcolemico quasi tre volte superiore al limite massimo difficilmente potrà essere considerata ‘tenue’. Secondo, presentare un ricorso per cassazione manifestamente infondato è una strategia controproducente: non solo porta alla condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria, ma impedisce anche di beneficiare di un’eventuale prescrizione che maturi nel frattempo. La decisione sottolinea l’importanza di formulare impugnazioni specifiche, pertinenti e fondate su solide argomentazioni giuridiche.

Quando un reato di guida in stato di ebbrezza può essere considerato di ‘particolare tenuità’ ai sensi dell’art. 131-bis c.p.?
La sentenza chiarisce che la particolare tenuità del fatto deve essere esclusa quando la condotta presenta profili di gravità significativi. Nel caso specifico, l’elevatissimo tasso alcolemico (2,211 g/l), l’ulteriore assunzione di stupefacenti e l’aver causato un sinistro stradale sono stati considerati elementi ostativi all’applicazione di tale beneficio.

Cosa accade se la prescrizione del reato matura dopo la sentenza d’appello ma prima della decisione della Cassazione?
Se il ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza dei motivi, la Corte non può dichiarare la prescrizione maturata dopo la sentenza d’appello. L’inammissibilità impedisce la costituzione di un valido rapporto di impugnazione e preclude la rilevabilità di cause di estinzione del reato sopravvenute.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, riproduttivi di argomenti già respinti in appello e privi di una critica specifica e puntuale alla motivazione della sentenza impugnata. La Corte ha ritenuto le censure manifestamente infondate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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