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Ricorso inammissibile: giovane età non è un’attenuante

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. Nonostante la giovane età e lo stato di incensuratezza dell’imputato, i giudici hanno negato le attenuanti generiche a causa di un altro procedimento penale pendente per reati gravi. La decisione sottolinea che l’inammissibilità del ricorso comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Giovane Età non Salva dalla Condanna

L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi affronta un tema cruciale nel diritto penale: la concessione delle attenuanti generiche. Il caso dimostra come la giovane età e lo stato di incensuratezza non siano sufficienti a garantire uno sconto di pena, specialmente quando emergono altri elementi negativi a carico dell’imputato. La Suprema Corte, con una decisione netta, ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la condanna e aggiungendo il carico delle spese processuali e di una sanzione.

I Fatti del Caso

Un giovane individuo, accusato per detenzione di sostanze stupefacenti, proponeva ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello. La difesa puntava sul riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, facendo leva sulla giovane età dell’imputato e sulla sua fedina penale pulita. La sostanza sequestrata, cocaina in quantità superiore ai limiti massimi per uso personale (sufficiente per 15-20 dosi), era stata ritenuta dai giudici di merito una scorta destinata al consumo personale di entrambi gli imputati coinvolti.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha rigettato completamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su una valutazione complessiva della personalità dell’imputato che va oltre gli elementi apparentemente favorevoli. Secondo i giudici, il ricorso era manifestamente infondato e, pertanto, non meritevole di un’analisi nel merito. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni alla base del Ricorso Inammissibile

Il cuore della motivazione risiede nel perché la Corte abbia ritenuto irrilevanti la giovane età e lo stato di incensuratezza. I giudici hanno sottolineato come questi due elementi fossero controbilanciati da un fattore di notevole gravità: la pendenza di un altro procedimento penale a carico dello stesso individuo. Tale procedimento riguardava il delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravato dal metodo mafioso (art. 74 d.P.R. 309/1990 e art. 416 bis 1 c.p.).

Questa circostanza, secondo la Corte, offusca completamente gli aspetti positivi, delineando un profilo di pericolosità sociale che impedisce il riconoscimento di qualsiasi attenuante. La valutazione del giudice, in questo senso, è stata ritenuta logica, congrua e non sindacabile in sede di legittimità. La declaratoria di ricorso inammissibile è quindi la diretta conseguenza della colpa del ricorrente nel proporre un’impugnazione priva di fondamento, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale e supportato dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante insegnamento: nel processo penale, la valutazione della personalità dell’imputato è un’analisi complessa e globale. Elementi come la giovane età o l’assenza di precedenti, sebbene positivi, non sono sufficienti a ottenere benefici di legge se contraddetti da altri indicatori di pericolosità. La pendenza di procedimenti per reati gravi, specialmente di natura associativa e mafiosa, può annullare completamente il valore di tali circostanze. Per chi propone un ricorso, è fondamentale essere consapevoli che un’impugnazione palesemente infondata non solo non porterà a una riforma della sentenza, ma comporterà anche significative conseguenze economiche, come la condanna alle spese e al pagamento di una sanzione alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile perché le motivazioni addotte erano manifestamente infondate. La difesa si basava su elementi (giovane età, incensuratezza) che i giudici hanno considerato irrilevanti a fronte di un altro procedimento penale pendente per reati molto gravi.

La giovane età e l’assenza di precedenti garantiscono sempre le attenuanti generiche?
No. Come dimostra questa ordinanza, la giovane età e lo stato di incensuratezza non sono elementi che garantiscono automaticamente la concessione delle attenuanti generiche. Il giudice deve compiere una valutazione complessiva della personalità dell’imputato, e la presenza di altri procedimenti penali pendenti, specialmente per reati gravi, può portare a escludere tali benefici.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile per colpa del ricorrente, come in questo caso, la legge (art. 616 c.p.p.) prevede che il proponente sia condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, equitativamente fissata, in favore della Cassa delle ammende. In questo specifico caso, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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