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Ricorso inammissibile: genericità e condanna spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per resistenza a pubblico ufficiale a causa della genericità assoluta dei motivi. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 c.p.p.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Conseguenze e Analisi di un Caso Pratico

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede rigore e precisione. Un ricorso inammissibile, come evidenziato da una recente ordinanza, non solo preclude la possibilità di una revisione del caso, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi lo propone. Analizziamo una decisione della Suprema Corte che illustra chiaramente questo principio in un caso di resistenza a pubblico ufficiale.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Bari nei confronti di un imputato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Ritenendo ingiusta la decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, contestando la valutazione dei giudici di merito riguardo alla sussistenza degli elementi costitutivi del reato.

Secondo la difesa, la Corte d’Appello non avrebbe motivato in modo adeguato la propria decisione, omettendo di considerare aspetti cruciali che avrebbero potuto portare a un esito diverso.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente in modo netto e definitivo. I giudici supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa decisione ha avuto due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento di tutte le spese processuali sostenute.
2. La condanna al versamento di una somma pari a 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa statuizione non è una sanzione accessoria, ma una conseguenza diretta prevista dall’articolo 616 del codice di procedura penale per i casi in cui un ricorso viene respinto per inammissibilità.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha basato la propria decisione su un concetto fondamentale del diritto processuale: la specificità dei motivi di ricorso. Il motivo presentato dal ricorrente è stato giudicato affetto da “genericità assoluta”.

In altre parole, il ricorso si limitava a criticare la sentenza d’appello in modo vago, senza confrontarsi specificamente e punto per punto con le argomentazioni logico-giuridiche che avevano portato i giudici di secondo grado a confermare la condanna. La Corte ha sottolineato come la sentenza impugnata avesse, al contrario, “congruamente motivato” in merito alla sussistenza degli elementi del reato di resistenza, basandosi su una “valutazione coerente alle risultanze istruttorie”.

La Cassazione non è un terzo grado di merito dove si rivalutano le prove, ma un giudice di legittimità che verifica la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Un ricorso generico, che non individua vizi specifici nella sentenza, impedisce alla Corte di svolgere la propria funzione.

Le Conclusioni: l’Importanza di un Ricorso Specifico

La pronuncia in esame offre un importante monito: un’impugnazione, specialmente in sede di legittimità, deve essere redatta con la massima precisione. Contestare una sentenza in modo generico equivale a non contestarla affatto agli occhi della Corte di Cassazione.

La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della condanna, ma anche un aggravio economico significativo. La condanna al pagamento della sanzione a favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 c.p.p., agisce come deterrente contro ricorsi presentati in modo superficiale o con finalità meramente dilatorie. Pertanto, è essenziale che ogni motivo di ricorso sia specifico, pertinente e strettamente ancorato ai vizi di legittimità che si intendono far valere.

Cosa significa quando un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione lo respinge senza esaminarne il merito, perché i motivi presentati sono legalmente inadeguati, come in questo caso in cui sono stati giudicati affetti da “genericità assoluta”.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata di 3.000 euro.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto generico il ricorso?
Perché il motivo di ricorso non si confrontava in modo specifico con la motivazione della sentenza della Corte d’Appello, la quale, secondo la Cassazione, aveva già spiegato in modo congruo e coerente le ragioni della condanna sulla base delle prove raccolte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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