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Ricorso inammissibile: genericità e aspecificità

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità e aspecificità dei motivi presentati. L’analisi si concentra sulla mancata correlazione tra le doglianze e le motivazioni della sentenza impugnata, ribadendo i requisiti di specificità necessari per un valido atto di impugnazione. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Specificità dei Motivi

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa derivare dalla genericità e dalla mancanza di confronto con la decisione impugnata. Questo principio è fondamentale nel nostro ordinamento giuridico, poiché garantisce che il giudizio di legittimità si concentri su precise questioni di diritto e non diventi un terzo grado di merito. Analizziamo come la Corte abbia applicato questi criteri a un caso concreto, sottolineando l’onere per la difesa di formulare motivi di ricorso specifici e pertinenti.

I Fatti di Causa

Il ricorrente aveva impugnato una sentenza della Corte d’Appello di Milano, sollevando due questioni principali. La prima riguardava il rapporto tra il reato di sostituzione di persona (art. 494 c.p.) e quello di indebito utilizzo di carte di pagamento (art. 493-ter c.p.), sostenendo che il primo dovesse essere assorbito dal secondo. La seconda questione contestava la mancata concessione delle attenuanti generiche e la mancata esclusione della recidiva.

L’Analisi della Corte: Perché il ricorso è inammissibile?

La Suprema Corte ha rigettato entrambi i motivi, dichiarando l’intero ricorso inammissibile per ragioni di forma e di sostanza che meritano un’attenta analisi.

Il Primo Motivo: Genericità e Mancato Confronto

La Corte ha qualificato il primo motivo come ‘generico’ e ‘aspecifico’. Il ricorrente, infatti, si era limitato a proporre una lettura alternativa del materiale probatorio senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza d’appello. I giudici di merito avevano già chiarito che i due reati erano stati commessi attraverso condotte materiali distinte e quindi dovevano essere considerati in concorso tra loro, non in rapporto di assorbimento. Un ricorso per cassazione non può ignorare le argomentazioni della decisione che contesta; deve, al contrario, indicare specificamente dove e perché il giudice abbia errato nell’applicare la legge.

Il Secondo Motivo: Argomentazioni “Avulse dal Contesto”

Ancora più netta è stata la censura sul secondo motivo. La Corte lo ha definito basato su ‘frasi di stile’, privo di qualsiasi riferimento concreto al caso in esame. Addirittura, la difesa aveva argomentato sull’esclusione della recidiva, un’aggravante che non era mai stata né contestata né riconosciuta nei precedenti gradi di giudizio. Questo errore, qualificato come frutto di ‘incuriam’ (negligenza), ha reso l’argomentazione difensiva ‘eccentrica ed avulsa dal contesto’, e quindi palesemente inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Corte si fonda su un principio cardine del processo penale: il ricorso inammissibile è quello che non possiede i requisiti minimi di specificità. Non basta esprimere un generico dissenso con la sentenza impugnata. È necessario, come ribadito dalla giurisprudenza citata nell’ordinanza (Cass. Pen., Sez. 4, n. 19364/2024), che vi sia una correlazione diretta tra le ragioni della decisione e quelle poste a fondamento dell’impugnazione. Quando questa correlazione manca, il ricorso non può essere esaminato nel merito. La Corte ha quindi sanzionato non solo la debolezza delle argomentazioni, ma soprattutto il metodo con cui sono state presentate, che non rispettava le regole procedurali.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nel Ricorso per Cassazione

Questa ordinanza è un monito sull’importanza della diligenza e della precisione nella redazione degli atti di impugnazione. Un ricorso per cassazione non è un’opportunità per ridiscutere i fatti, ma per controllare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito. Per questo, i motivi devono essere chiari, pertinenti e specifici. In caso contrario, come dimostra la vicenda, la conseguenza è la declaratoria di inammissibilità, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

Quando un ricorso per cassazione viene considerato ‘generico’?
Secondo la Corte, un ricorso è generico quando non precisa in modo dettagliato le doglianze contro la sentenza impugnata, limitandosi a proporre una lettura alternativa dei fatti senza confrontarsi specificamente con le motivazioni del giudice di merito.

Cosa significa che due reati sono in ‘concorso’ e non ‘assorbiti’ l’uno nell’altro?
Significa che i due reati sono stati commessi attraverso condotte materiali distinte e separate. Pertanto, vengono considerati come due illeciti autonomi che concorrono tra loro, invece di una singola fattispecie che ne assorbe un’altra meno grave.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo il rigetto del ricorso senza un esame del merito, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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