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Ricorso inammissibile: genericità del motivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Brescia. L’imputato lamentava la mancata motivazione sulla scelta della sanzione sostitutiva per un reato legato agli stupefacenti. La Cassazione ha respinto il ricorso per genericità, sottolineando che la stessa difesa aveva richiesto una pena alternativa qualsiasi, escludendo così la violazione di un interesse concreto. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Genericità: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

Nel processo penale, l’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato secondo regole precise. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta del mancato rispetto di tali requisiti, impedendo al giudice di esaminare il merito della questione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come la genericità di un motivo di ricorso, unita a una contraddizione nelle richieste della difesa, porti inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Sanzione Sostitutiva

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Brescia, relativa a una condanna per un reato previsto dall’art. 73 del d.P.R. 309/90 (Testo Unico sugli stupefacenti). Il ricorrente, tramite il suo difensore, lamentava una presunta “omessa motivazione” da parte dei giudici di secondo grado. Nello specifico, si contestava il fatto che la Corte d’Appello non avesse spiegato adeguatamente le ragioni per cui era stata scelta una determinata sanzione sostitutiva alla pena detentiva, piuttosto che un’altra ritenuta più idonea.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con ordinanza del 13 dicembre 2024, la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione ha comportato non solo il rigetto delle richieste del ricorrente, ma anche la sua condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende. Questa pronuncia sottolinea la severità con cui l’ordinamento valuta i requisiti di ammissibilità delle impugnazioni.

Le Motivazioni: Perché il ricorso inammissibile è stato confermato?

La Corte ha fondato la sua decisione su un punto cruciale: la genericità e la manifesta infondatezza del motivo di ricorso. I giudici hanno definito l’impugnazione come “meramente oppositiva”, ovvero priva di argomentazioni giuridiche specifiche e mirate a criticare la logica della sentenza impugnata.

L’elemento determinante, tuttavia, è emerso dall’analisi degli atti processuali precedenti. La stessa difesa, nel corso del giudizio d’appello, non solo aveva richiesto la sostituzione della pena detentiva con la detenzione domiciliare, ma aveva anche precisato che l’obiettivo del gravame era ottenere la sostituzione con qualsiasi sanzione alternativa. Questa circostanza ha fatto crollare l’intera impalcatura del ricorso. Se la difesa si era mostrata aperta a qualunque soluzione sostitutiva, non poteva poi lamentare in Cassazione la mancata motivazione sulla scelta di una specifica sanzione rispetto a un’altra. La Corte ha concluso che, in tale contesto, non poteva ravvisarsi alcuna violazione degli interessi del ricorrente, poiché la sua richiesta era stata, in sostanza, accolta nel suo principio generale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: un ricorso, per essere ammissibile, deve essere sorretto da un interesse concreto e attuale e deve contenere motivi specifici, non generici o contraddittori. Non è sufficiente lamentare un vizio di motivazione in astratto; è necessario dimostrare come tale vizio abbia leso un interesse giuridicamente rilevante della parte. La decisione insegna che le strategie difensive devono essere coerenti lungo tutto l’arco del procedimento. Presentare un ricorso basato su premesse già smentite dalle proprie precedenti richieste processuali è un errore che conduce a una sicura dichiarazione di ricorso inammissibile, con le relative conseguenze economiche per l’imputato.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per genericità, in quanto ritenuto meramente oppositivo e privo di fondamento. La Corte ha rilevato che la contestazione non era specifica e risultava in contraddizione con le precedenti richieste difensive.

Qual era l’argomento principale del ricorso?
L’argomento principale era la presunta omessa motivazione da parte della Corte d’Appello sulla scelta della sanzione sostitutiva ritenuta più idonea per il reato contestato (art. 73 d.P.R. 309/90).

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto che non fosse stato violato alcun interesse del ricorrente?
Perché la stessa difesa, nel precedente grado di giudizio, aveva manifestato l’intenzione di accettare qualsiasi tipo di sanzione sostitutiva alla detenzione. Di conseguenza, la Corte ha stabilito che non vi era alcun interesse specifico del ricorrente che fosse stato leso dalla decisione impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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