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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi e sanzioni

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in materia di reati tributari a causa dell’assoluta genericità dei motivi presentati. L’ordinanza sottolinea come la mancanza di critiche specifiche alla sentenza impugnata violi le norme procedurali, portando non solo alla conferma della condanna ma anche al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di Motivi Generici in Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è un passo delicato che richiede precisione e rigore. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda quanto sia fondamentale la specificità dei motivi di impugnazione e quali siano le conseguenze di un ricorso inammissibile. Quando le censure sono formulate in modo vago e generico, non solo si perde l’opportunità di veder riesaminata la propria posizione, ma si va incontro a sanzioni economiche. Analizziamo insieme questa ordinanza per comprendere meglio i requisiti di un ricorso efficace.

I Fatti del Caso

Un contribuente, condannato dalla Corte di Appello di Napoli per un reato tributario previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000, decideva di impugnare la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Il ricorso si basava su un unico motivo con cui si lamentava il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (ex art. 131-bis c.p.) e un trattamento sanzionatorio ritenuto eccessivo, sia nella determinazione della pena base sia nell’aumento per la continuazione del reato.

I Motivi del Ricorso: Una Critica Troppo Vaga

Il ricorrente si è limitato a chiedere l’annullamento della sentenza di condanna e a lamentare l’eccessività della pena inflitta. Tuttavia, non ha fornito alcun elemento specifico a sostegno delle sue tesi. Non ha individuato né analizzato i presunti errori logico-giuridici nell’apparato motivazionale della sentenza impugnata, affidandosi a mere affermazioni apodittiche, ovvero dichiarazioni presentate come vere senza alcuna dimostrazione.

La Decisione della Corte: Il ricorso inammissibile per genericità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine del diritto processuale penale, sancito dall’articolo 581, comma 1, lettera d), del codice di procedura penale. Questa norma impone che l’atto di impugnazione contenga l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. In altre parole, non basta lamentarsi di una sentenza; è necessario spiegare perché e dove il giudice di merito avrebbe sbagliato.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha evidenziato come nel caso di specie i motivi addotti fossero caratterizzati da una “assoluta genericità”. Il ricorrente non ha sviluppato una critica puntuale e argomentata contro la decisione della Corte d’Appello, ma si è limitato a manifestare un dissenso generico. Questo approccio rende il ricorso non scrutinabile nel merito. L’inosservanza del requisito di specificità dei motivi, secondo l’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, costituisce una causa di inammissibilità. Di conseguenza, la Corte non è nemmeno entrata nel vivo delle questioni sollevate, fermandosi a questa valutazione preliminare.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante monito: la redazione di un ricorso per cassazione non ammette superficialità. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun effetto positivo, ma comporta conseguenze negative concrete. Il ricorrente è stato infatti condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione riafferma che il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge, che può essere attivato solo attraverso censure precise, dettagliate e giuridicamente fondate.

Perché un ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano assolutamente generici. Il ricorrente si è limitato a lamentare la sentenza senza indicare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno delle sue tesi, come richiesto dall’art. 581, lett. d), c.p.p.

Cosa significa che i motivi di ricorso sono “generici”?
Significa che le critiche alla sentenza impugnata sono vaghe, non argomentate e si limitano a enunciazioni apodittiche, senza individuare e analizzare specifici profili di censura o errori logico-giuridici nel ragionamento del giudice precedente.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Oltre alla conferma della sentenza impugnata, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma pecuniaria alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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