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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi e limiti

Un detenuto ricorre contro la proroga di un regime detentivo speciale. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi, ribadendo che non è possibile richiedere una nuova valutazione dei fatti in sede di legittimità e condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Impugnazione è Generica e Ripetitiva

Presentare un ricorso in Cassazione richiede il rispetto di requisiti rigorosi, tra cui la specificità dei motivi. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la mancanza di questo requisito conduca a una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per il proponente. Analizziamo insieme questo caso per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e l’importanza di un’impugnazione ben formulata.

Il Contesto: La Proroga di un Regime Penitenziario Speciale

Il caso ha origine dalla decisione del Ministro di Giustizia di prorogare un regime detentivo differenziato, previsto dall’art. 41-bis della legge sull’ordinamento penitenziario, nei confronti di un detenuto. Quest’ultimo presentava reclamo al Tribunale di Sorveglianza, il quale però respingeva le sue istanze, confermando la proroga.

Contro la decisione del Tribunale, il detenuto, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per cassazione, sostenendo che la motivazione del provvedimento fosse meramente apparente e viziata.

I Motivi del Ricorso e la Critica alla Decisione Impugnata

Nel suo ricorso, l’interessato criticava l’interpretazione negativa fornita dal Tribunale di Sorveglianza su diversi elementi:

* Una condanna definitiva recente.
* Un atteggiamento personale ritenuto non stabilizzato.
* La richiesta di informazioni alla moglie su vecchi affiliati.

Il ricorrente contestava inoltre la valutazione sulla sua dissociazione, giudicata superficiale, e la mancata considerazione del tempo trascorso ai fini del trattamento penitenziario.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine della procedura penale: l’inammissibilità dell’impugnazione per genericità dei motivi. Questo vizio non si limita alla semplice mancanza di specificità delle censure, ma si estende anche alla mancanza di correlazione tra le argomentazioni del ricorso e le motivazioni della decisione impugnata.

I Limiti del Giudizio di Legittimità

La Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. Il suo scopo non è rivalutare i fatti o le prove, ma verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione del giudice precedente. Nel caso di specie, il ricorrente non ha individuato un vizio di legge specifico, ma ha cercato di ottenere una nuova valutazione degli stessi elementi già esaminati dal Tribunale di Sorveglianza.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Suprema Corte sono state nette. Il ricorrente si è limitato a riproporre le stesse censure già vagliate e respinte nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente con le argomentazioni contenute nell’ordinanza impugnata. Un ricorso, per essere ammissibile, deve attaccare specificamente la ratio decidendi del provvedimento contestato, evidenziando errori di diritto o vizi logici manifesti, e non semplicemente riaffermare la propria tesi.

La mancanza di un preciso motivo di ricorso, riconducibile a quelli tassativamente previsti dall’art. 606 del codice di procedura penale, ha reso inevitabile la declaratoria di inammissibilità.

Le Conclusioni

La conseguenza diretta dell’inammissibilità è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. Questa sanzione viene applicata quando si ritiene che l’impugnazione sia stata proposta in assenza di una seria prospettiva di accoglimento, configurando una colpa nella determinazione della causa di inammissibilità. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di redigere ricorsi specifici e pertinenti, evitando di trasformare il giudizio di legittimità in un’impropria richiesta di riesame del merito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile per la genericità dei motivi, poiché il ricorrente si è limitato a riproporre censure già esaminate dal giudice precedente senza confrontarsi specificamente con le motivazioni della decisione impugnata.

Cosa significa che il ricorso difetta di ‘specificità’?
Significa che le ragioni presentate non erano precise e non erano correlate alle argomentazioni della decisione contestata. In pratica, l’appello non ha spiegato perché la decisione del Tribunale fosse errata in diritto, ma ha solo ripetuto le proprie tesi.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende, poiché si è ritenuto che l’impugnazione sia stata proposta senza una valida giustificazione giuridica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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