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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi e condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di falsità materiale. La decisione si fonda sulla genericità del motivo di ricorso, che non specificava in modo adeguato i vizi della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sancisce l’Importanza della Specificità dei Motivi

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso inammissibile per genericità non solo impedisce l’esame nel merito della questione, ma comporta anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Questa decisione sottolinea l’importanza di redigere atti di impugnazione chiari, specifici e conformi ai requisiti di legge.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza della Corte d’Appello che, pur rideterminando la pena, aveva confermato la dichiarazione di responsabilità di un imputato per il delitto di falsità materiale commessa da privato, previsto dall’art. 482 del codice penale. L’imputato, non accettando la decisione, ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

Il Ricorso Inammissibile e la Genericità del Motivo

Il cuore della vicenda processuale risiede nella valutazione del motivo di ricorso presentato. La difesa contestava la correttezza della motivazione che aveva portato alla condanna. Tuttavia, secondo la Suprema Corte, tale contestazione era stata formulata in maniera del tutto generica e indeterminata. Il ricorrente, infatti, non aveva rispettato i requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale.

Questa norma impone che l’atto di impugnazione contenga, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Nel caso di specie, il ricorso si limitava a criticare la sentenza senza individuare i punti deboli o gli errori logici del ragionamento del giudice d’appello, impedendo di fatto alla Corte di Cassazione di esercitare il proprio sindacato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rilevato che, di fronte a una motivazione della sentenza impugnata ritenuta logicamente corretta, il ricorso non specificava gli elementi concreti che ne avrebbero dovuto minare la validità. Un’impugnazione non può consistere in una generica lamentela, ma deve articolarsi in critiche precise e puntuali. La mancanza di specificità rende il motivo di ricorso inammissibile perché non permette al giudice dell’impugnazione di comprendere quali siano i rilievi mossi alla decisione precedente. Pertanto, constatata la genericità e l’indeterminatezza del motivo, la Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso.

Le Conclusioni: Conseguenze della Dichiarazione di Inammissibilità

La declaratoria di inammissibilità del ricorso ha comportato due conseguenze dirette per il ricorrente. In primo luogo, è stato condannato al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, è stato condannato a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione funge da monito sull’onere di diligenza che grava sulla parte che impugna una sentenza: i motivi di ricorso devono essere formulati con rigore e precisione, pena la preclusione di un esame nel merito e l’imposizione di ulteriori sanzioni economiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché il motivo di ricorso era generico e indeterminato, non specificando in modo adeguato gli elementi che contestavano la logicità della sentenza impugnata, in violazione dei requisiti previsti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa richiede la legge per la formulazione di un valido motivo di ricorso?
La legge richiede che i motivi di ricorso siano specifici. L’atto deve indicare chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della censura, consentendo al giudice di individuare con precisione i rilievi mossi contro la decisione impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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