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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per resistenza a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla genericità e natura assertiva dell’unico motivo di ricorso, che non contestava specificamente la sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Conseguenze di Motivi Generici in Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e specificità. L’ordinanza n. 11346/2024 della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un’impugnazione fondata su motivi vaghi, definendo il perimetro di un ricorso inammissibile. Questo provvedimento sottolinea l’importanza di formulare censure precise e pertinenti, pena non solo il rigetto del ricorso ma anche l’imposizione di sanzioni economiche a carico del ricorrente.

I Fatti del Caso in Esame

La vicenda processuale trae origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Bari per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, previsto e punito dall’art. 337 del codice penale. L’imputato, ritenendo ingiusta tale decisione, decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidando le sue speranze di riforma a un unico motivo di impugnazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione ha comportato non solo la conferma definitiva della sentenza di condanna di secondo grado, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La Corte ha agito con fermezza, applicando i principi consolidati in materia di ammissibilità dei ricorsi.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Il cuore della decisione risiede nella valutazione del motivo di ricorso. La Corte ha ritenuto che l’unico motivo addotto fosse inammissibile perché presentava censure generiche e di natura meramente assertiva. In pratica, il ricorrente si era limitato a sostenere in modo vago la sussistenza di cause di non punibilità, senza però confrontarsi criticamente e in modo specifico con le argomentazioni contenute nella sentenza della Corte d’Appello.

Un ricorso per Cassazione, per essere ammissibile, deve contenere una critica puntuale e argomentata dei punti della decisione che si intende contestare. Non è sufficiente una semplice riproposizione di tesi difensive già esaminate e respinte nei gradi di merito o, come in questo caso, un’affermazione generica che non individua con precisione il vizio logico-giuridico della sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito dove poter ridiscutere i fatti, ma una sede in cui si valuta la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in commento rappresenta un monito importante: la redazione di un ricorso in Cassazione è un’attività tecnica che non ammette approssimazioni. La genericità e l’assertività dei motivi conducono inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità. Le implicazioni pratiche per il ricorrente sono severe: la condanna diventa definitiva e si aggiungono ulteriori oneri economici. Per i professionisti del diritto, emerge la necessità di strutturare le impugnazioni in modo rigoroso, sviluppando argomentazioni specifiche che dialoghino criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, unico modo per superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’unico motivo presentato era stato ritenuto generico e di natura meramente assertiva, non contestando in modo specifico le ragioni della sentenza impugnata.

Qual era il reato per cui l’imputato era stato condannato in appello?
L’imputato era stato condannato per il reato previsto dall’art. 337 del codice penale, ovvero resistenza a un pubblico ufficiale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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