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Ricorso inammissibile furto: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 07/05/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile per furto in abitazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila. La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso non meritevole di trattazione nel merito, confermando la qualificazione del reato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Furto in Abitazione: la Decisione della Cassazione

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso di ricorso inammissibile per furto in abitazione, confermando la decisione di condanna dei giudici di merito. Questa pronuncia ribadisce i criteri di ammissibilità dei ricorsi presso la Suprema Corte e le conseguenze economiche per chi intraprende impugnazioni ritenute manifestamente infondate. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e i principi di diritto applicati.

Il Contesto del Ricorso e la Decisione della Corte d’Appello

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di furto in abitazione, emessa dalla Corte d’Appello di L’Aquila in data 17/09/2024. L’imputato, ritenendo ingiusta tale decisione, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, al fine di ottenere l’annullamento della sentenza.

L’obiettivo del ricorso era, presumibilmente, contestare la qualificazione giuridica dei fatti o la valutazione delle prove operata dai giudici dei gradi precedenti. Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità ha preso una direzione diversa da quella sperata dal ricorrente.

La Valutazione sul Ricorso Inammissibile per Furto

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunitasi in udienza il 07/05/2025, ha esaminato il ricorso proposto. All’esito della deliberazione, i giudici hanno emesso un’ordinanza con cui hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa decisione implica che la Corte non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive, poiché ha riscontrato a monte un vizio che ne impediva la trattazione. L’inammissibilità può derivare da vizi di forma, dalla mancata osservanza dei termini o, come spesso accade, dalla manifesta infondatezza dei motivi proposti, che non offrono spunti validi per una revisione della sentenza impugnata.

Le Motivazioni Giuridiche della Decisione

La motivazione dell’ordinanza, sebbene sintetica, è chiara nel suo fondamento giuridico. La Corte ha ritenuto che i fatti contestati integrassero senza alcun dubbio la fattispecie di reato prevista dall’articolo 624-bis del codice penale, ovvero il furto in abitazione. A sostegno di tale valutazione, i giudici hanno richiamato un precedente orientamento giurisprudenziale consolidato (Cass. n. 3959/2013), a dimostrazione che la questione sollevata non presentava elementi di novità o di complessità tali da richiedere un approfondimento nel merito.

La dichiarazione di inammissibilità si fonda, pertanto, sulla constatazione che il ricorso non aveva alcuna probabilità di essere accolto, apparendo come un tentativo dilatorio o pretestuoso. In questi casi, la legge prevede che il ricorrente non solo veda respinta la sua impugnazione, ma venga anche sanzionato per aver attivato inutilmente la macchina della giustizia suprema.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Le conseguenze della declaratoria di inammissibilità sono state significative per il ricorrente. La Corte di Cassazione lo ha condannato al pagamento delle spese processuali relative al giudizio di legittimità. In aggiunta, è stata disposta la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria non ha natura risarcitoria, ma punitiva, e serve da deterrente contro la presentazione di ricorsi palesemente infondati. La decisione, quindi, non solo rende definitiva la condanna per furto in abitazione, ma aggrava anche la posizione economica dell’imputato, sottolineando l’importanza di valutare con attenzione e serietà le reali possibilità di successo prima di adire la Suprema Corte.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso senza nemmeno entrare nel merito della questione, perché lo ha ritenuto privo dei requisiti formali richiesti dalla legge o manifestamente infondato. La decisione impugnata diventa quindi definitiva.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente in questo caso?
Oltre alla conferma della condanna, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del processo e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende a causa della manifesta infondatezza del suo ricorso.

Su quale base giuridica la Corte ha fondato la sua decisione?
La Corte ha ritenuto che i fatti contestati costituissero chiaramente il reato di furto in abitazione previsto dall’articolo 624-bis del codice penale, richiamando anche una precedente sentenza a sostegno della propria valutazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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