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Ricorso inammissibile: etilometro e precedenti penali

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un’automobilista condannata per guida in stato di ebbrezza. La Corte ha ritenuto infondate le censure sull’affidabilità dell’etilometro e sulla legittimità dell’acquisizione di prove da parte del giudice. È stato inoltre confermato il diniego di benefici come la non punibilità per tenuità del fatto e la sospensione condizionale della pena, a causa della gravità della condotta e dei precedenti penali specifici della ricorrente. La decisione sottolinea l’importanza di un ricorso che affronti specificamente le motivazioni della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 27 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Guida in Ebbrezza, Etilometro e Precedenti Penali

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito principi fondamentali in materia di guida in stato di ebbrezza e di ammissibilità dei ricorsi. La vicenda analizzata offre spunti cruciali sull’affidabilità delle misurazioni dell’etilometro e sulle condizioni che portano a dichiarare un ricorso inammissibile. Questo accade quando l’impugnazione non si confronta adeguatamente con le motivazioni della sentenza precedente, risultando così un esercizio sterile. Approfondiamo i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa: dalla Condanna al Ricorso per Cassazione

Una conducente veniva condannata in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, ai sensi dell’articolo 186 del Codice della Strada. La difesa decideva di presentare ricorso per Cassazione, basandolo su cinque motivi principali. Le critiche mosse alla sentenza della Corte d’Appello di Torino riguardavano sia aspetti procedurali, come l’acquisizione di prove da parte del giudice, sia questioni di merito, come l’affidabilità dello strumento di misurazione e la mancata concessione di benefici di legge.

I Motivi del Ricorso: Etilometro e Richieste di Lieve Entità

La difesa dell’imputata ha articolato il proprio ricorso su diversi punti, tra cui:

1. Acquisizione del libretto metrologico: Si contestava la decisione del giudice di primo grado di acquisire d’ufficio, ai sensi dell’art. 507 del codice di procedura penale, il libretto dell’etilometro. Secondo la difesa, tale atto avrebbe violato la terzietà del giudice, favorendo una ricostruzione dei fatti a discapito dell’imputata.
2. Inattendibilità dell’etilometro: Si metteva in dubbio l’affidabilità dello strumento, nonostante l’omologazione e le verifiche periodiche effettuate dal Centro superiore ricerche prove autoveicoli e dispositivi (CSRPAD), sostenendo che tali controlli dovrebbero essere eseguiti da enti terzi e indipendenti.
3. Mancata applicazione di benefici: Si lamentava il diniego della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), delle circostanze attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena, ritenendo la motivazione della Corte d’Appello assente o contraddittoria.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. Questa decisione non entra nel merito di tutte le questioni sollevate, ma si ferma a un livello precedente: la constatazione che il ricorso stesso era strutturalmente inadeguato. La Corte ha ritenuto che gran parte delle doglianze non si confrontassero con la ratio decidendi, ovvero con il nucleo argomentativo della sentenza d’appello, rendendo l’impugnazione priva della sua funzione essenziale.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni difensive. Innanzitutto, l’acquisizione del libretto dell’etilometro da parte del giudice (ex art. 507 c.p.p.) è stata ritenuta legittima. Non era finalizzata a creare una nuova versione dei fatti, ma a rispondere puntualmente alle obiezioni della difesa sulla regolarità della taratura dello strumento. Inoltre, la legge stessa affida al CSRPAD il compito di omologazione e verifica, rendendo infondata la pretesa di controlli da parte di enti terzi.

Per quanto riguarda le altre censure, la Corte ha evidenziato come la sentenza d’appello avesse fornito una motivazione logica e coerente per negare i benefici richiesti:

* Art. 131-bis c.p.: L’applicabilità era stata esclusa in ragione della gravità concreta del fatto, caratterizzato dalla guida notturna in stato di ebbrezza e dal coinvolgimento in un sinistro.
* Attenuanti generiche: Il diniego si basava sulla condotta di vita dell’imputata, che annoverava un precedente specifico per lo stesso reato (art. 186, comma 7, C.d.S.).
* Sospensione condizionale: La stessa circostanza del precedente penale è stata posta a fondamento del giudizio negativo sulla prognosi di futura ricaduta nel reato, giustificando la mancata concessione del beneficio.

Il ricorso, secondo la Cassazione, si limitava a riproporre le stesse tesi già respinte in appello, senza attaccare il ragionamento logico-giuridico che aveva sostenuto la decisione impugnata.

Le Conclusioni

L’ordinanza in commento offre due importanti lezioni. La prima è di natura sostanziale: l’omologazione e le verifiche periodiche dell’etilometro da parte degli organi preposti sono sufficienti a garantirne, in linea di principio, l’affidabilità. La seconda, di carattere processuale, è ancora più rilevante: un ricorso per Cassazione, per essere ammissibile, deve confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza che si intende impugnare. Non è sufficiente ripetere le proprie argomentazioni, ma è necessario dimostrare dove e perché il giudice precedente ha sbagliato nel suo ragionamento. Un ricorso che ignora la ratio decidendi è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Quando un giudice può acquisire nuove prove durante il processo penale?
Secondo l’art. 507 c.p.p., il giudice può disporre d’ufficio l’assunzione di nuove prove se lo ritiene assolutamente necessario per decidere. In questo caso, l’acquisizione del libretto metrologico dell’etilometro è stata considerata legittima perché serviva a chiarire dubbi sollevati dalla difesa sulla taratura dello strumento, non a costruire una nuova versione dei fatti.

Perché la Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure presentate dalla difesa non si confrontavano adeguatamente con la ratio decidendi (il nucleo della motivazione) della sentenza d’appello. Invece di contestare il ragionamento del giudice precedente, il ricorso si è limitato a riproporre le stesse argomentazioni, venendo meno alla sua funzione specifica.

Quali fattori hanno impedito la concessione di benefici come la non punibilità per tenuità del fatto e la sospensione della pena?
La Corte d’Appello, con motivazione ritenuta congrua dalla Cassazione, ha negato i benefici sulla base di due elementi principali: 1) la gravità concreta del fatto (guida notturna in stato di ebbrezza che ha causato un sinistro); 2) i precedenti penali specifici dell’imputata, già condannata in passato per lo stesso reato, che hanno portato a una prognosi negativa sulla sua futura condotta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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