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Ricorso inammissibile: errore di collazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato da due imputati condannati per ricettazione di parti di autoveicoli. La decisione si basa su un grave errore di collazione: i motivi del ricorso erano completamente estranei al processo, riferendosi a un altro imputato e a un’accusa diversa relativa a materiale esplosivo. Questo errore ha reso impossibile qualsiasi esame nel merito, portando alla conferma della condanna e all’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Il Pericolo di un Errore di Collazione

Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più negativi per chi cerca giustizia in Cassazione, poiché impedisce alla Corte di esaminare il merito delle questioni sollevate. Una recente sentenza della Suprema Corte ha messo in luce un caso emblematico di inammissibilità causato da un cosiddetto ‘errore di collazione’, ovvero la presentazione di motivi di ricorso completamente slegati dal processo in oggetto. Analizziamo questa decisione per comprendere la gravità di un simile errore e le sue conseguenze.

I Fatti del Processo: Condanna per Ricettazione

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale di Foggia e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Bari. Due soggetti erano stati riconosciuti colpevoli del reato di ricettazione (art. 648 c.p.) per aver ricevuto e detenuto una vasta quantità di beni di provenienza illecita. Nello specifico, l’oggetto del reato includeva:

* Cinque autovetture rubate.
* Componenti meccaniche come motori, pneumatici, portiere, gruppi ottici e radiatori.
* Numerosi attrezzi da officina meccanica.

La pena inflitta a ciascun imputato era stata di un anno e sei mesi di reclusione, oltre a una multa di 300 euro. Contro la sentenza d’appello, la difesa ha proposto ricorso per cassazione.

L’Appello in Cassazione e l’Errore Fatale

Il ricorso presentato alla Suprema Corte conteneva quattro distinti motivi di doglianza, che lamentavano violazioni di legge e vizi di motivazione. Tuttavia, la Corte ha riscontrato un errore macroscopico e insuperabile. Sebbene gli atti fossero formalmente intestati agli imputati corretti e facessero riferimento ai numeri di registro del procedimento, il contenuto dei motivi era del tutto estraneo alla vicenda processuale.

Gli argomenti difensivi, infatti, facevano riferimento a:
* Un diverso imputato, mai menzionato nel processo in questione.
* Una diversa accusa, relativa alla detenzione di manufatti artigianali pericolosi e materiale pirotecnico, totalmente assente nel capo d’imputazione originale.

Questo svarione, definito tecnicamente ‘errore di collazione’, ha reso i motivi del ricorso completamente inconferenti e privi di qualsiasi attinenza con la sentenza impugnata.

La Logica dietro un ricorso inammissibile

La decisione della Corte di Cassazione di dichiarare il ricorso inammissibile è una diretta conseguenza dei principi fondamentali del processo penale. Un ricorso deve criticare specificamente la decisione impugnata, evidenziando gli errori di diritto o di logica commessi dal giudice precedente. Se le argomentazioni sono totalmente slegate dalla sentenza, come in questo caso, viene a mancare l’oggetto stesso dell’impugnazione. La Corte non può scrutinare motivi che non hanno alcun collegamento con la realtà processuale che è chiamata a giudicare.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Cassazione, nel dichiarare l’inammissibilità, ha sottolineato che i temi sviluppati nei ricorsi erano ‘del tutto inconferenti rispetto al processo in trattazione’. L’errore di collazione ha impedito ‘qualsivoglia tipo di scrutinio’, poiché non vi era alcun punto di contatto tra le censure mosse e le ragioni della condanna per ricettazione. La Corte non ha potuto fare altro che prendere atto di questa radicale estraneità, senza poter entrare nel merito delle questioni che avrebbero dovuto essere sollevate.

Le Conclusioni

Le conseguenze di questa declaratoria di inammissibilità sono state severe per i ricorrenti. Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato gli imputati al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha inflitto loro il pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, quantificata in base ai profili di colpa emersi dalla presentazione di un ricorso così palesemente viziato. La sentenza di condanna è così diventata definitiva. Questo caso serve da monito sull’importanza cruciale della precisione e della pertinenza nella redazione degli atti giudiziari, dove un errore di ‘copia e incolla’ può costare caro, precludendo ogni possibilità di difesa nel grado di giudizio più alto.

Cosa significa che un ricorso è inammissibile?
Significa che la Corte non può esaminare il merito delle argomentazioni a causa di un vizio formale o sostanziale dell’atto, come la totale estraneità dei motivi rispetto alla sentenza impugnata.

Cos’è un ‘errore di collazione’ in un atto legale?
È un grave errore che si verifica quando il contenuto di un documento legale, come i motivi di un ricorso, è completamente slegato e non pertinente alla causa a cui si riferisce, ad esempio perché copiato da un altro fascicolo.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso viziato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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