Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 4992 Anno 2025
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Data Udienza: 30/01/2025
Penale Ord. Sez. 2 Num. 4992 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Composta da
Presidente –
NOME IMPERIALI NOME COGNOME NOME COGNOME
– Relatore –
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a NAPOLI il 26/10/2001
avverso la sentenza del 01/07/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME preso atto che il presente procedimento viene trattato nelle forme del rito de plano comma 5bis cod. proc. pen.
ex art. 610,
RITENUTO IN FATTO
La Corte di appello di Napoli, con sentenza del 01/07/2024, in parziale riforma della sentenza del Gip presso il Tribunale di Napoli del 13/03/2023, su concorde richiesta delle parti ai sensi dell’art. 599bis cod. proc. pen., ha ridotto la pena inflitta a NOME COGNOME nella misura di anni tre di reclusione ed euro 600,00 di multa per il delitto ascritto in rubrica (capo a: artt. 110, 629 cod. pen., in relazione all’art. 628, comma terzo, n. 1 e 416bis.1 cod. pen.).
Avverso la predetta sentenza ha proposto ricorso per cassazione, per mezzo del proprio difensore, NOME COGNOME con un unico motivo di ricorso, con il quale ha dedotto il vizio della motivazione in ogni sua forma quanto al mancato riconoscimento della circostanza attenuante del risarcimento del danno, nonchØ quanto alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche ex art. 62bis cod. pen.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso Ł inammissibile, perchØ proposto con motivo non consentito. Sono stati infatti richiamati elementi che non possono essere oggetto di delibazione in sede di legittimità, attesa la scelta effettuata dal ricorrente in appello ai sensi dell’art. 599bis cod. proc. pen. Sul tema si Ł precisato, con principio che qui si intende ribadire che: ‘In tema di patteggiamento in appello ex art. 599bis c od. proc. pen., introdotto dall’art. 1, comma 56, della legge 23 giugno 2017, n. 103, Ł inammissibile il ricorso per cassazione proposto in relazione alla misura della pena concordata, atteso che il negozio processuale liberamente stipulato dalle parti, una volta consacrato nella decisione del giudice, non può essere unilateralmente modificato, salva l’illegalità della pena
concordata’ (Sez. 3, n. 19983 del 09/06/2020, COGNOME, Rv. 279504-01), circostanza che all’evidenza non ricorre anche sulla base della mera lettura dei motivi di appello, della sentenza e del motivo di ricorso proposto in questa sede, tra l’altro con allegazioni del tutto generiche ed astratte.
Occorre in tal senso richiamare il principio affermato dalla giurisprudenza di legittimità, che qui si intende ribadire, secondo il quale: ‘In tema di concordato in appello, Ł ammissibile il ricorso in cassazione avverso la sentenza emessa ex art. 599bis cod. proc. pen. che deduca motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta ed al contenuto difforme della pronuncia del giudice, mentre sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati, alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ex art. 129 cod. proc. pen. e, altresì, a vizi attinenti alla determinazione della pena che non si siano trasfusi nella illegalità della sanzione inflitta, in quanto non rientrante nei limiti edittali ovvero diversa da quella prevista dalla legge’ (Sez. 1, n. 944 del 23/10/2019, dep. 2020, M., Rv. 278170-01; Sez. 2, n. 22002 del 10/04/2019, COGNOME, Rv. 276102-01).
Il ricorso deve in conclusione essere dichiarato inammissibile con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende ex art. 616 cod. proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così Ł deciso, 30/01/2025
Il Consigliere estensore
NOME COGNOME
Il Presidente NOME COGNOME