Ricorso Inammissibile Dopo Concordato: La Cassazione Chiarisce i Limiti
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del processo penale: l’accordo sulla pena in appello, noto come ‘concordato’, preclude la possibilità di contestare successivamente la qualificazione giuridica del reato. Questa decisione sottolinea come un ricorso in cassazione inammissibile sia la conseguenza diretta di un’impugnazione basata su motivi ai quali si è implicitamente rinunciato aderendo all’accordo. Analizziamo i dettagli di questa importante pronuncia.
I Fatti del Caso: Dalla Rapina all’Accordo in Appello
Il caso nasce da una condanna per i reati di rapina aggravata e lesioni personali. Inizialmente, la sentenza di primo grado aveva stabilito la responsabilità penale dell’imputato. Successivamente, in sede di appello, le parti avevano raggiunto un accordo ai sensi dell’art. 599-bis del codice di procedura penale, concordando una rideterminazione della pena, che la Corte d’Appello aveva poi recepito nella sua sentenza.
Nonostante l’accordo, l’imputato decideva di presentare ricorso per cassazione, sostenendo un’errata qualificazione giuridica dei fatti. A suo dire, la condotta non avrebbe dovuto essere inquadrata come rapina (art. 628 c.p.), bensì come furto con strappo, un reato meno grave.
La Tesi Difensiva e la Proposizione del Ricorso
La difesa dell’imputato fondava il ricorso sulla presunta mancanza e manifesta illogicità della motivazione della sentenza d’appello riguardo alla classificazione del reato. L’obiettivo era ottenere una derubricazione del fatto, con conseguente riduzione della pena, sostenendo che l’azione delittuosa non avesse integrato gli estremi della violenza alla persona tipici della rapina.
Tuttavia, la proposizione di tale motivo di ricorso si scontrava con un ostacolo procedurale insormontabile: l’avvenuto concordato in appello.
Le Motivazioni della Cassazione: Perché il Ricorso in Cassazione è Inammissibile
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso in cassazione inammissibile. La motivazione si basa su un consolidato orientamento giurisprudenziale relativo agli effetti del concordato in appello.
I giudici hanno chiarito che l’impugnazione di una sentenza emessa ex art. 599-bis c.p.p. è consentita solo per motivi molto specifici, quali:
1. Vizi nella formazione della volontà della parte di accedere al concordato.
2. Mancanza del consenso del pubblico ministero.
3. Contenuto della sentenza difforme rispetto all’accordo raggiunto tra le parti.
Al di fuori di queste ipotesi, non è possibile presentare ricorso per motivi ai quali si è implicitamente rinunciato con l’accordo stesso. La contestazione sulla qualificazione giuridica del reato rientra proprio tra questi motivi. Aderendo al concordato sulla pena, l’imputato accetta la qualificazione del fatto così come definita nella sentenza e rinuncia a contestarla ulteriormente.
Nel merito, la Corte ha comunque osservato che la qualificazione come rapina era corretta. Dalla ricostruzione dei fatti emergeva che la vittima era stata spinta da dietro e scaraventata a terra prima che i rapinatori si impossessassero del suo telefono. Tale violenza, esercitata direttamente sulla persona e non solo sulla cosa, è l’elemento che distingue nettamente la rapina dal furto con strappo.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Concordato in Appello
La decisione ribadisce l’importanza e la natura vincolante del concordato in appello. Chi sceglie questa strada processuale deve essere consapevole che sta compiendo una scelta che implica delle rinunce. Non è possibile beneficiare della riduzione di pena concordata e, al contempo, mantenere aperta la possibilità di contestare aspetti fondamentali della condanna come la qualificazione del reato. La conseguenza di un ricorso presentato in violazione di questo principio è, come in questo caso, la sua netta inammissibilità, con condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.
È possibile impugnare in Cassazione una sentenza emessa dopo un ‘concordato in appello’ per contestare la qualificazione giuridica del reato?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che il ricorso in cassazione è inammissibile se proposto per motivi rinunciati con l’accordo, come la qualificazione giuridica del fatto. L’impugnazione è ammessa solo per vizi relativi alla formazione dell’accordo stesso.
Qual è la differenza tra rapina e furto con strappo secondo la Corte?
La rapina si configura quando la violenza è esercitata direttamente sulla persona (in questo caso, spingendola e facendola cadere) prima di impossessarsi del bene. Il furto con strappo, invece, implica una violenza esercitata solo sulla cosa che viene strappata di mano o di dosso alla vittima.
Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
L’imputato viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso non consentito dalla legge e aver così attivato inutilmente la macchina della giustizia.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 23284 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 23284 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 23/05/2024
ORDINANZA
Sul ricorso proposto da
NOME COGNOME NOME nato a Napoli il DATA_NASCITA
avverso ia sentenza resa dalla Corte di appello di Napoli il 9 gennaio 2024
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO
La Corte di Appello di Napoli, aderendo all’accordo intercorso tra le parti ex art. 599-bis cod. proc. pen., ha parzialmente riformato la sentenza resa dal GIP del Tribunale di Napoli il 17 febbraio 2023, confermando la responsabilità di NOME COGNOME in ordine ai reati di rapina aggravata e lesioni personali contestati ai capi 1 e 2 della rubrica rideterminando la pena come concordata dalle parti.
Ricorre l’imputato deducendo mancanza e manifesta illogicità della motivazione in ordine alla qualificazione giuridica della condotta ai sensi dell’art. 628 cod.pen. piuttosto c come furto con strappo.
Il ricorso deve essere trattato nelle forme «de plano», ai sensi dell’art. 610, comma 5bis, cod. proc. pen. – come modificato dalla legge n. 103 del 2017 – trattandosi di impugnazione che deve essere dichiarata inammissibile perché proposta avverso una sentenza pronunciata ex art. 599-bis cod. proc. pen..
Ed infatti va ricordato che in tema di concordato in appello, è ammissibile il ricorso i cassazione avverso la sentenza emessa ex art. 599-bis cod. proc. pen. che deduca motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta ed al contenuto difforme della pronuncia del giudice,
mentre sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati, alla mancat valutazione delle condizioni di proscioglimento ex art. 129 cod. proc. pen. (Sez. 2 Sentenza n. 22002 del 10/04/2019 Ud. (dep. 20/05/2019) Rv. 276102 – 01)
Nel caso in esamela condotta è stata correttamente qualificata come rapina in quanto, dalla lettura del capo d’imputazione. emerge che la violenza è stata esercitata direttamente sulla persona offesa che è stata spinta da dietro e scaraventata per terra dai rapinatori prima di impossessarsi del telefonino .
Alla inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., valutati i profili di colpa determinazione della causa di inammissibilità emergenti dal ricorso (Corte Cost. 13 giugno 2000, n. 186), al versamento della somma, che ritiene equa, di euro tremila a favore della cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Roma 23 maggio 2024