Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello Non Ha Speranza
L’ordinanza della Corte di Cassazione del 20 febbraio 2024 offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile in ambito penale. Quando i motivi di appello sono considerati ‘manifestamente infondati’, non solo il ricorso viene respinto, ma il ricorrente subisce anche conseguenze economiche significative. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio i principi applicati dalla Suprema Corte.
I Fatti del Caso
Un individuo, già condannato in primo grado e in appello, ha presentato ricorso per Cassazione. L’unico motivo di ricorso si basava sulla presunta violazione di legge e sul vizio di motivazione riguardo alla mancata esclusione della recidiva, ovvero l’aggravante applicata a chi commette un nuovo reato dopo una precedente condanna. Il ricorrente sosteneva che i giudici dei precedenti gradi di giudizio avessero errato nel confermare questa circostanza aggravante.
L’analisi del ricorso inammissibile da parte della Corte
La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato l’unico motivo proposto, ha rapidamente concluso per la sua inammissibilità. I giudici supremi hanno definito il motivo ‘manifestamente infondato’. Questa valutazione si basa sul fatto che la Corte d’Appello aveva già affrontato la questione, confermando l’applicazione della recidiva con argomenti giuridici corretti e ben motivati, richiamando peraltro le riflessioni già svolte nella sentenza di primo grado.
In sostanza, il ricorso non presentava elementi di novità o critiche fondate che potessero mettere in discussione la logicità e la correttezza delle decisioni precedenti. La Corte ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per un esame di merito, portando a una dichiarazione di inammissibilità.
Le motivazioni della decisione
La motivazione della Cassazione è sintetica ma estremamente chiara. La manifesta infondatezza del motivo di ricorso è il pilastro della decisione. La Corte sottolinea che la Corte territoriale (la Corte d’Appello) aveva fornito una giustificazione giuridicamente solida per la sua scelta di non escludere la recidiva. Richiamando le pagine delle sentenze precedenti, la Cassazione ha evidenziato come il tema fosse già stato trattato in modo ‘congruo’ e corretto.
Quando un ricorso si limita a riproporre questioni già risolte senza addurre nuove e valide argomentazioni, la sua sorte è segnata. La dichiarazione di inammissibilità diventa l’esito naturale, con l’ulteriore conseguenza della condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende, fissata in questo caso a tremila euro. Questa sanzione pecuniaria ha una funzione dissuasiva, per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente privi di fondamento.
Conclusioni
L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale del sistema processuale penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove ridiscutere i fatti, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione. Presentare un ricorso inammissibile perché manifestamente infondato non solo è inutile ai fini di un esito favorevole, ma comporta anche una condanna economica. Questa decisione serve da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti e la fondatezza dei motivi prima di adire la Suprema Corte, per evitare di incorrere in sanzioni che si aggiungono alla condanna principale.
Cosa significa che un ricorso è ‘manifestamente infondato’?
Significa che il motivo del ricorso è così chiaramente privo di fondamento giuridico che il giudice può respingerlo senza bisogno di un’analisi approfondita.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.
Perché la Corte ha confermato la recidiva contestata dal ricorrente?
La Corte ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse già confermato l’applicazione della recidiva con argomenti giuridici corretti e congrui, rendendo il motivo di ricorso su questo punto manifestamente infondato.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10312 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 10312 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 20/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
PREDIERI NOME NOME a CARPI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/03/2023 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME;
ritenuto che l’unico motivo di ricorso, con il quale si deduce la violazione di legge e il vizio di motivazione in ordine alla mancata esclusione della recidiva contestata, è manifestamente infondato avendone la Corte territoriale confermato l’applicazione con corretti argomenti giuridici (si veda, in particolare, pag. 3, in cu si richiamano le congrue riflessioni sul punto della sentenza di primo grado, p. 5);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, in data 20 febbraio 2024
Il Cnsiliere estensore
Il Presidente