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Ricorso inammissibile: condanna alle spese processuali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza del Tribunale. La motivazione si fonda sull’inapplicabilità dell’istituto della non menzione nel casellario giudiziale per i provvedimenti del giudice di pace. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna alle Spese

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma cosa succede quando questo viene giudicato non valido? Un recente provvedimento della Suprema Corte chiarisce le conseguenze di un ricorso inammissibile, sottolineando che non si tratta di un esito neutro, ma comporta precise conseguenze economiche per chi lo propone. L’ordinanza in esame offre uno spunto fondamentale per comprendere i requisiti di ammissibilità e i rischi connessi a un’impugnazione infondata.

I Fatti del Caso Giudiziario

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Bari. Il ricorrente, tramite i suoi legali, ha impugnato la decisione di merito, portando le sue ragioni dinanzi alla Corte di Cassazione. L’oggetto della contestazione ruotava attorno a principi legati all’effettività della sanzione penale, con particolare riferimento all’ambito di applicazione delle norme relative ai procedimenti davanti al giudice di pace.

La Decisione della Corte di Cassazione: Il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti e ascoltato la relazione del Consigliere, ha emesso una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se le ragioni del ricorrente fossero fondate o meno. La decisione si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti di ammissibilità, che in questo caso non sono stati riscontrati.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La motivazione della Corte si basa su un principio giuridico consolidato, richiamando anche una precedente pronuncia (Cass. n. 18259/2019). Il punto centrale è che l’istituto della “non menzione” della condanna nel certificato penale non trova applicazione nei procedimenti davanti al giudice di pace. La riforma introdotta con il D.Lgs. 274/2000, pur mirando a coniugare la mitezza della pena con la sua effettività, ha stabilito che i provvedimenti del giudice di pace non rientrano comunque tra quelli da iscrivere nel casellario giudiziale. Di conseguenza, sollevare una questione relativa alla non menzione in questo contesto è privo di fondamento giuridico, rendendo il ricorso privo della ragion d’essere e, quindi, inammissibile.

Le Conclusioni: Condanna alle Spese e alla Cassa delle Ammende

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. Come stabilito dall’ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte ha imposto il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione riafferma un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso palesemente infondato o privo dei requisiti di legge non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche un onere economico significativo, a titolo sanzionatorio e a copertura dei costi generati dall’attività giurisdizionale inutilmente attivata.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e, come nel caso di specie, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

Per quale motivo specifico il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché le argomentazioni proposte erano infondate. Nello specifico, la richiesta relativa alla non menzione della condanna nel certificato penale non è applicabile ai provvedimenti del giudice di pace, i quali, per legge, non vengono comunque iscritti in tale certificato.

Qual è la funzione della condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende?
La condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende ha una natura sanzionatoria. Serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati o dilatori e finanzia un ente pubblico che si occupa di progetti per il reinserimento sociale dei condannati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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