Ricorso Inammissibile in Cassazione: Le Conseguenze Economiche
Presentare un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma cosa succede quando l’atto non supera il primo vaglio? Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile, che si traducono non solo nella conferma della decisione precedente, ma anche in sanzioni economiche a carico di chi lo ha proposto. Analizziamo insieme questo caso emblematico.
I Fatti del Caso: Un Appello Senza Successo
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel giugno 2024. Sperando di ottenere una revisione della decisione a lui sfavorevole, il soggetto ha adito la Suprema Corte di Cassazione, affidando le sue ragioni ai giudici di legittimità.
Tuttavia, il percorso del ricorso si è interrotto bruscamente. La Settima Sezione Penale della Cassazione, incaricata di un esame preliminare, ha analizzato l’atto e ne ha decretato la fine anticipata.
La Decisione della Corte: La Dichiarazione di Inammissibilità
Con un’ordinanza emessa a gennaio 2025, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia non entra nel merito della questione, cioè non valuta se le ragioni del ricorrente fossero fondate o meno. Piuttosto, essa si ferma a un livello precedente, constatando che l’impugnazione mancava dei requisiti essenziali previsti dalla legge per poter essere esaminata.
Le conseguenze di tale decisione sono state immediate e tangibili per il ricorrente. La Corte ha infatti disposto:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali.
2. La condanna al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.
Analisi del Ricorso Inammissibile e le Sue Implicazioni
Un ricorso inammissibile è un’impugnazione che presenta vizi che ne impediscono l’esame nel merito. Questi difetti possono essere di varia natura: dalla tardività della presentazione, alla mancanza di motivi specifici richiesti dalla legge, fino alla proposizione di censure che non sono consentite in sede di legittimità (come la richiesta di una nuova valutazione dei fatti). La condanna a una sanzione pecuniaria, come in questo caso, serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.
Le Motivazioni
Sebbene l’ordinanza sia molto sintetica, le motivazioni sottostanti a decisioni di questo tipo sono radicate nel Codice di Procedura Penale. La legge prevede esplicitamente che, in caso di inammissibilità del ricorso, la parte privata che lo ha proposto sia condannata non solo a pagare le spese del procedimento, ma anche una somma a favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una duplice funzione: da un lato, punisce l’abuso dello strumento processuale; dall’altro, contribuisce a finanziare progetti per il miglioramento dell’amministrazione della giustizia e il recupero dei condannati.
Le Conclusioni
La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato in modo responsabile. Proporre un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. Al contrario, comporta oneri economici significativi che si aggiungono all’esito negativo del giudizio. Questo caso serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica qualificata, in grado di valutare attentamente i presupposti e le probabilità di successo di un’impugnazione prima di adire la Suprema Corte, evitando così costi e sanzioni prevedibili.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione riguardo al ricorso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere all’esame del merito della questione.
Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma aggiuntiva di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Perché un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per poter essere esaminato, ad esempio perché presentato fuori termine, per carenza di motivi specifici o perché propone questioni non consentite nel giudizio di Cassazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16040 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16040 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 08/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a CROTONE il 18/03/1990
avverso la sentenza del 26/06/2024 della CORTE APPELLO di CATANZARO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza di cui in epigrafe, deducendo, con unico motivo, violazione di legge e vizio motivazionale lamentando che la Corte territo
non abbia fornito motivazione con riguardo all’invocata causa di non punibilità
all’art. 131-bis cod. pen.
Il motivo è manifestamente infondato, atteso che dal tenore della sentenza impugn si evince con chiarezza che la richiesta di applicazione della causa di non punibilità
all’anzidetta norma, è stata implicitamente disattesa (f. 3, ove si sono, in pa evidenziati il divario tra quanto dichiarato e quanto effettivamente prodotto nell’
interesse, tale da rendere del tutto ipotetica l’eventualità dell’errore involontar la natura puramente speculativa della falsa dichiarazione).
Alla declaratoria di inammissibilità del ricorso segue la condanna del ricorre pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Ca
delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in data 8 gennaio 2025
Il Consigliere estensore
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