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Ricorso inammissibile: condanna alle spese

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in un caso di stupefacenti, confermando la valutazione della Corte d’Appello basata sulla credibilità di un testimone. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro, sottolineando le conseguenze di un’impugnazione infondata.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Impugnazione Comporta la Condanna alle Spese

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile in materia penale. La Suprema Corte, confermando la decisione dei giudici di merito, non solo ha respinto le argomentazioni del ricorrente, ma lo ha anche condannato a significative sanzioni economiche. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio i principi procedurali e le loro implicazioni pratiche.

I Fatti del Processo

Il caso nasce da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte di Appello di Palermo. La corte territoriale aveva condannato un individuo per un reato legato agli stupefacenti, basando la propria decisione sulla valutazione della destinazione della sostanza allo spaccio. Questa valutazione era stata supportata in modo determinante dalle dichiarazioni di un testimone, ritenute pienamente attendibili dai giudici di secondo grado.

Il ricorrente ha impugnato tale sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione, contestando la valutazione probatoria effettuata dalla Corte d’Appello, in particolare riguardo alla credibilità del testimone e alla conseguente affermazione sulla finalità di spaccio.

La Decisione della Cassazione e il Ruolo del Giudice di Legittimità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione di tale decisione risiede nella natura stessa del giudizio di legittimità. La Suprema Corte non è un “terzo grado” di giudizio dove si possono rivalutare i fatti o l’attendibilità delle prove, come la testimonianza in questione. Il suo compito è verificare che la decisione impugnata sia esente da vizi logici o giuridici.

Nel caso specifico, i giudici di legittimità hanno riscontrato che la Corte d’Appello aveva argomentato in modo coerente e logico, spiegando perché la testimonianza fosse credibile e perché, sulla base di essa, lo stupefacente fosse destinato allo spaccio. Il ricorso, pertanto, si risolveva in una richiesta di nuova valutazione dei fatti, inammissibile in sede di Cassazione.

Le Conseguenze del Ricorso Inammissibile: Condanna ex art. 616 c.p.p.

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. L’articolo 616 del codice di procedura penale stabilisce che, quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la parte che lo ha proposto è condannata al pagamento delle spese del procedimento.

Inoltre, la norma prevede il pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, a meno che il ricorrente non dimostri di aver agito “senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità”. La Corte, richiamando anche una storica sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000), ha ritenuto che in questo caso non vi fossero elementi per escludere la colpa del ricorrente, la cui impugnazione era manifestamente infondata.

Le Motivazioni della Condanna Accessoria

Le motivazioni dietro questa condanna economica sono chiare. Da un lato, si intende scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o meramente dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. Dall’altro, si attribuisce al ricorrente la responsabilità per aver attivato un procedimento giudiziario senza validi motivi giuridici. La Corte ha quindi fissato la sanzione pecuniaria nella misura di 3.000,00 euro, oltre alle spese processuali.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per Cassazione deve basarsi su vizi di legittimità (violazioni di legge o difetti logici evidenti nella motivazione) e non su un semplice disaccordo con la valutazione dei fatti compiuta dai giudici di merito. Proporre un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma espone a conseguenze economiche significative, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione a favore della Cassa delle ammende. È quindi essenziale, prima di impugnare una sentenza, una attenta valutazione dei motivi per evitare esiti controproducenti.

Cosa succede quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e, di regola, anche al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, il cui importo viene fissato dalla Corte stessa.

La Corte di Cassazione può riesaminare l’attendibilità di un testimone?
No, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità e non di merito. Il suo compito è controllare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione della sentenza impugnata, non può effettuare una nuova valutazione dei fatti o della credibilità delle prove, come le testimonianze.

Perché in questo caso il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
Il ricorso è stato considerato inammissibile perché le argomentazioni del ricorrente erano infondate e miravano a ottenere una nuova valutazione delle prove testimoniali, compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado e non alla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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