LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna a spese e ammenda

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. La decisione comporta la condanna della parte ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della precedente pronuncia.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando l’impugnazione si ferma prima di iniziare

Un ricorso inammissibile rappresenta una delle conclusioni più nette nel processo giudiziario. Significa che l’atto di impugnazione non supera il vaglio preliminare della Corte e non viene esaminato nel merito. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze dirette di questa pronuncia: la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questo caso per capire meglio la dinamica e le implicazioni.

I fatti del caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 10 settembre 2024. La parte ricorrente ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, portando la questione davanti ai giudici di legittimità.

La decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 3 marzo 2025, ha posto fine al percorso del ricorso in modo definitivo. I giudici supremi, dopo aver sentito la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, hanno deciso per la non procedibilità dell’impugnazione. La Corte ha infatti dichiarato il ricorso inammissibile, senza scendere nell’analisi delle motivazioni di merito presentate dalla difesa.

La pronuncia non si è limitata a questa statuizione, ma ha stabilito anche importanti conseguenze economiche per la parte ricorrente. Questa è stata condannata al pagamento integrale delle spese processuali e al versamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni del ricorso inammissibile

Il provvedimento in esame è un’ordinanza succintamente motivata, che si concentra principalmente sul dispositivo. Tuttavia, la formula utilizzata – “Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile” – lascia intendere che la Corte abbia riscontrato vizi procedurali o di forma tali da impedire l’esame nel merito. In ambito penale, le cause di inammissibilità sono molteplici e possono includere, ad esempio, la presentazione del ricorso fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge per il ricorso in Cassazione, o la sottoscrizione da parte di un difensore non abilitato.

La decisione di condannare la ricorrente al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva. Serve a scoraggiare la presentazione di impugnazioni manifestamente infondate o dilatorie, che congestionano il sistema giudiziario senza avere reali possibilità di accoglimento.

Conclusioni

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono significative. In primo luogo, la dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Napoli, chiudendo ogni ulteriore possibilità di riesame della vicenda. In secondo luogo, la condanna economica rappresenta un onere concreto per la parte che ha proposto il ricorso. Questo caso sottolinea l’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere un’impugnazione, specialmente davanti alla Corte di Cassazione, dove i requisiti di ammissibilità sono particolarmente rigorosi. Affidarsi a un legale esperto è fondamentale per evitare esiti sfavorevoli e costi aggiuntivi.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito, cioè il contenuto, del ricorso perché esso presentava dei vizi procedurali o non rispettava i requisiti richiesti dalla legge per essere discusso.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese del processo e al versamento di una somma di denaro, in questo caso 3.000 euro, alla Cassa delle ammende.

La sentenza della Corte d’Appello è stata modificata da questa ordinanza?
No, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso rende definitiva la sentenza impugnata, quindi la decisione della Corte d’Appello di Napoli è diventata finale e non più modificabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati