Ricorso Inammissibile: Quando Appellarsi in Cassazione è un Errore Costoso
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede rigore e precisione. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un’impugnazione mal formulata possa trasformarsi in un ricorso inammissibile, con significative conseguenze economiche per chi lo propone. Il caso in esame riguarda una condanna per coltivazione di sostanze stupefacenti, ma i principi espressi sono applicabili a un’ampia gamma di procedimenti penali.
I Fatti del Caso
Il procedimento ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di coltivazione di marijuana. L’imputato, non accettando la decisione della Corte d’Appello, ha deciso di presentare ricorso in Cassazione. I motivi dell’appello si concentravano su tre punti principali: la richiesta di riconoscere l’ipotesi di reato di minore gravità (prevista dal comma 5 dell’art. 73 del Testo Unico Stupefacenti), l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e una contestazione sulla ritenuta recidiva.
La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, esaminati i motivi, ha emesso un’ordinanza secca e decisa: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma le blocca alla soglia della discussione, ritenendole non idonee a essere esaminate. La conseguenza diretta è la conferma definitiva della condanna d’appello e l’aggiunta di ulteriori oneri finanziari per il ricorrente.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha basato la sua decisione su ragioni procedurali molto precise, che evidenziano gli errori commessi nella redazione del ricorso. I motivi sono stati giudicati inammissibili principalmente per due ragioni.
Genericità e Mancato Confronto
In primo luogo, i motivi sono stati definiti ‘generici e meramente reiterativi’. Questo significa che il ricorrente si è limitato a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza però confrontarsi specificamente con la motivazione della sentenza d’appello. In pratica, non ha spiegato perché il ragionamento dei giudici di secondo grado fosse sbagliato, ma ha solo ripetuto la sua versione. Un ricorso in Cassazione deve, invece, demolire la struttura logico-giuridica della sentenza impugnata, non ignorarla.
Tentativo di Riesame del Fatto
In secondo luogo, la Corte ha rilevato che, attraverso i motivi proposti, il ricorrente tendeva a ‘sollecitare una diversa valutazione delle prove e, sostanzialmente, una non consentita diversa ricostruzione dei fatti’. Questo è un errore cruciale. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito non è rivalutare le prove (come testimonianze o perizie) per decidere chi ha ragione, ma solo verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza sia logica e non contraddittoria. Chiedere alla Cassazione di riconsiderare i fatti è un’operazione non permessa, che porta inevitabilmente a un ricorso inammissibile.
Le Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile
La dichiarazione di inammissibilità ha conseguenze molto concrete. Oltre a rendere definitiva la condanna, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. A ciò si aggiunge un’ulteriore sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha lo scopo di disincentivare ricorsi palesemente infondati o dilatori. Questo caso, quindi, funge da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente che sappia valutare non solo se ci sono motivi per ricorrere, ma soprattutto se questi motivi sono conformi alle strette regole del giudizio di legittimità.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici, si limitavano a ripetere argomentazioni già respinte, non si confrontavano con la motivazione della sentenza d’appello e chiedevano un riesame delle prove e dei fatti, attività non consentita alla Corte di Cassazione.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso ammonta a tremila euro, da versare in favore della Cassa delle ammende.
La Corte di Cassazione può riesaminare le prove di un processo?
No, sulla base di questa ordinanza, si conferma che la Corte di Cassazione non può effettuare una nuova valutazione delle prove o una diversa ricostruzione dei fatti. Il suo ruolo è limitato al controllo della corretta applicazione della legge e della logicità della motivazione della sentenza impugnata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14468 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14468 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 04/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 09/03/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
R.G. n. 29050/2023
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di coltivazione di sostan stupefacente di tipo marijuana);
Esaminati i motivi di ricorso, relativi al mancato riconoscimento del reato di cui al comma dell’art. 73 d.P.R., alla particolare tenuità del fatto, alla ritenuta recidiva;
Ritenuti i motivi inammissibili perché, perché, da una parte, generici e meramente reiterativ di argomentazioni già correttamente valutate, non essendo stato dedotto alcunchè rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale obiettivamente non si confrontano (cfr., pagg. 6 e ss.), e, dall’altra, perché tendono anche a sollecitare una diversa valutazione del prove e, sostanzialmente, una non consentita diversa ricostruzione dei fatti;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 4 dicembre 2023.