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Ricorso inammissibile: Cassazione su furto aggravato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un’imputata condannata per tentato furto aggravato in abitazione. Il ricorso è stato giudicato privo di specificità, in quanto non affrontava adeguatamente le motivazioni della sentenza d’appello. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Rigetta un Appello per Genericità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12836/2024, ha fornito un chiaro esempio di come un’impugnazione debba essere formulata per superare il vaglio di legittimità. Il caso in esame riguarda un ricorso inammissibile avverso una condanna per tentato furto aggravato, offrendo importanti spunti sulla necessità di specificità dei motivi di ricorso. Analizziamo insieme la vicenda e le ragioni della decisione della Suprema Corte.

I Fatti del Caso: Il Tentativo di Furto e le Condanne Precedenti

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un’imputata, ritenuta responsabile in concorso del reato di tentato furto in abitazione. Il reato era aggravato dall’aver commesso il fatto con “violenza sulle cose”, ovvero danneggiando o forzando beni per portare a termine l’azione criminosa. La decisione di primo grado era stata integralmente confermata dalla Corte di Appello di Firenze, consolidando il quadro accusatorio a carico dell’imputata.

Il Motivo del Ricorso in Cassazione

Contro la sentenza di secondo grado, la difesa dell’imputata ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su un unico motivo. La ricorrente lamentava una presunta violazione di legge e vizi di motivazione in merito all’affermazione della sua responsabilità. In particolare, la tesi difensiva sosteneva l’insussistenza del fatto, anche nella sua forma tentata, a causa della mancanza del requisito dell'”univocità degli atti”. Secondo la difesa, le azioni contestate non erano sufficientemente chiare e dirette a commettere il furto, non potendo quindi configurare un tentativo penalmente rilevante.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente le argomentazioni difensive, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione di tale decisione non risiede nel merito della questione (ovvero se gli atti fossero o meno univoci), ma in un vizio procedurale fondamentale: la mancanza di specificità del motivo di ricorso. I Giudici Supremi hanno rilevato come le argomentazioni presentate fossero generiche e astratte, senza un reale e puntuale confronto con le motivazioni esposte dalla Corte di Appello nella sentenza impugnata. In pratica, il ricorso non spiegava perché la ricostruzione dei giudici di merito fosse errata, limitandosi a riproporre una tesi generica.

Le Motivazioni della Corte

Nelle motivazioni, la Corte ha sottolineato che un ricorso in sede di legittimità non può consistere in semplici deduzioni “prive di confronto con il tenore della motivazione rassegnata a sostegno della statuizione censurata”. Questo significa che non è sufficiente lamentare un errore, ma è necessario dimostrare, punto per punto, dove e perché la sentenza di appello abbia sbagliato nel suo ragionamento giuridico e fattuale. Poiché il ricorso non adempiva a questo onere di specificità, è stato ritenuto inammissibile. La conseguenza diretta è stata la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del processo penale: l’importanza della specificità e del rigore tecnico nella redazione dei ricorsi per cassazione. Un’impugnazione non può essere una generica lamentela, ma deve costituire una critica mirata e argomentata della decisione che si intende contestare. La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile dimostra che il mancato rispetto di questi requisiti procedurali porta a una declaratoria di inammissibilità, che non solo rende definitiva la condanna, ma comporta anche ulteriori conseguenze economiche per l’imputato. È una lezione fondamentale per chiunque operi nel diritto, evidenziando come la forma e la sostanza siano inscindibili nell’esercizio della difesa tecnica.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto privo di specificità. Le argomentazioni della ricorrente erano generiche e non si confrontavano puntualmente con le motivazioni contenute nella sentenza della Corte di Appello che si intendeva impugnare.

Qual era l’argomento principale sollevato dalla ricorrente nel suo ricorso?
La ricorrente sosteneva che non si potesse configurare il reato di tentato furto, in quanto mancava il requisito dell’univocità degli atti, ovvero le azioni compiute non erano, a suo dire, dirette in modo inequivocabile a commettere il furto.

Quali sono state le conseguenze per la ricorrente a seguito della decisione della Cassazione?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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