LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: Cassazione su art. 416 c.p.

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una condanna per associazione a delinquere (art. 416 c.p.). I giudici hanno stabilito che i motivi erano generici e riproduttivi di questioni già trattate in appello, senza una critica specifica alle motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto con condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22323 del 2024, ha offerto un’importante lezione sui requisiti di ammissibilità delle impugnazioni. Nel caso di specie, il ricorso inammissibile presentato da due fratelli contro una condanna per associazione a delinquere è stato respinto a causa della genericità e ripetitività dei motivi. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: per accedere al giudizio di legittimità non è sufficiente lamentare un’ingiustizia, ma è necessario formulare critiche precise e argomentate contro la decisione impugnata.

La Vicenda Giudiziaria: Dalla Corte d’Appello alla Cassazione

Il caso ha origine da una sentenza della Corte d’Appello di Bari, che aveva condannato due persone per il reato di associazione a delinquere, previsto dall’art. 416 del codice penale. I condannati decidevano di presentare ricorso per Cassazione, lamentando principalmente due aspetti: un vizio di motivazione sulla sussistenza stessa del reato associativo e la mancata concessione delle attenuanti generiche in misura prevalente rispetto alle aggravanti contestate.

Tuttavia, l’approdo in Cassazione non ha avuto l’esito sperato, arrestandosi prima ancora di un esame nel merito della vicenda.

L’Analisi della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili, concentrandosi non sulla fondatezza delle accuse, ma sulla modalità con cui l’impugnazione è stata redatta. Secondo i giudici, i motivi presentati mancavano dei requisiti essenziali di specificità.

Genericità e Ripetitività dei Motivi

Il primo punto critico evidenziato è che le censure dei ricorrenti erano mere riproduzioni di doglianze già ampiamente esaminate e respinte con argomentazioni logiche e giuridicamente corrette dalla Corte d’Appello. Un ricorso per Cassazione non può limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni difensive dei gradi precedenti, ma deve attaccare specificamente il ragionamento del giudice che si contesta.

Mancanza di Critica Specifica

Strettamente collegato al punto precedente, la Corte ha sottolineato come mancasse una “specifica critica analisi” della sentenza impugnata. I ricorrenti non si sono confrontati puntualmente con le ragioni esposte dai giudici d’appello riguardo alla sussistenza della struttura organizzativa, all’indeterminatezza del programma criminoso, al ruolo dei singoli associati e alla congruità della pena. Questa mancanza di un confronto diretto e argomentato ha reso il ricorso inammissibile.

Solidità della Motivazione d’Appello

La Cassazione ha infine rilevato che la sentenza di secondo grado era sorretta da una motivazione “sufficiente e non illogica” e che aveva adeguatamente esaminato le deduzioni difensive. In assenza di vizi palesi nel ragionamento del giudice di merito, un ricorso generico è destinato a fallire.

le motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione della Suprema Corte risiedono nel ruolo stesso del giudizio di legittimità. La Cassazione non è un terzo grado di merito dove si riesaminano i fatti, ma un organo che controlla la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione delle sentenze precedenti. Per questo motivo, il ricorso deve evidenziare un errore di diritto o un vizio logico manifesto. Nel caso in esame, i ricorrenti hanno reiterato le proprie tesi senza dimostrare dove e perché il giudice d’appello avesse sbagliato nel suo ragionamento. Non hanno affrontato i punti cardine della condanna, come la prova dell’esistenza di una struttura organizzativa e di un programma criminale, rendendo le loro lamentele astratte e non pertinenti alla decisione impugnata.

le conclusioni

L’ordinanza in commento è un monito per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La redazione di un ricorso per Cassazione richiede rigore e precisione. Non è un’opportunità per ridiscutere i fatti, ma per individuare specifici errori nella sentenza di merito. La dichiarazione di ricorso inammissibile comporta non solo la definitività della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende, come avvenuto in questo caso. Pertanto, la decisione rafforza il principio secondo cui l’accesso alla giustizia di legittimità è subordinato al rispetto di precisi oneri di argomentazione.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili perché i motivi presentati erano generici e si limitavano a riproporre questioni già valutate e respinte dalla Corte d’Appello, senza una critica specifica e analitica delle argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali argomenti i ricorrenti non hanno adeguatamente contestato secondo la Corte?
I ricorrenti non si sono confrontati in modo pertinente con gli argomenti dei giudici di merito relativi alla sussistenza dell’associazione a delinquere, all’indeterminatezza del programma criminoso, alla presenza di una struttura organizzativa, al loro ruolo specifico e alla congruità della pena.

Qual è la conseguenza della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La conseguenza è la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende. La sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati