LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. La decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, evidenziando le conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: Conseguenze e Decisione della Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione richiede il rispetto di rigorosi requisiti formali e sostanziali. Quando questi mancano, il risultato è una declaratoria di ricorso inammissibile, una decisione che non entra nel merito della questione ma che comporta conseguenze economiche significative per chi ha proposto l’impugnazione. Una recente ordinanza della Suprema Corte offre un chiaro esempio di questa dinamica processuale.

Il Contesto Processuale

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma in data 28 ottobre 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie doglianze dinanzi alla massima istanza giurisdizionale.

La Pronuncia della Suprema Corte sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza con la quale ha posto fine al percorso processuale del ricorso. I giudici di legittimità hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione impedisce alla Corte di valutare la fondatezza dei motivi di ricorso; l’esame si arresta a una fase preliminare, accertando che l’atto di impugnazione non era idoneo a superare il cosiddetto “filtro” di ammissibilità.

Le Motivazioni

Sebbene il testo del provvedimento non entri nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità (una prassi comune per le ordinanze di questo tipo, che si limitano a statuire sul punto), la decisione implica che il ricorso fosse affetto da vizi che ne hanno precluso l’esame nel merito. Tali vizi possono consistere, ad esempio, nella proposizione di motivi non consentiti dalla legge per il ricorso in Cassazione, nella genericità delle censure o nel mancato rispetto dei termini per l’impugnazione.
La conseguenza di tale declaratoria è automatica e prevista dalla legge: la condanna del ricorrente a sostenere i costi del procedimento e a versare una sanzione pecuniaria.

Le Conclusioni

La decisione della Corte si conclude con una duplice condanna per il ricorrente. In primo luogo, il pagamento delle spese processuali relative al giudizio di legittimità. In secondo luogo, il versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione deterrente, mirando a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. La pronuncia ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di Cassazione, deve essere esercitato con responsabilità e nel rispetto delle regole processuali, pena l’applicazione di sanzioni economiche a carico della parte che agisce in modo improprio.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito, cioè non valuta se le ragioni del ricorrente siano fondate o meno, perché l’atto di ricorso manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per poter essere giudicato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, stabilita dal giudice, in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Questa condanna è una sanzione pecuniaria prevista dalla legge in caso di inammissibilità del ricorso in Cassazione. Ha lo scopo di sanzionare l’abuso dello strumento processuale e di finanziare progetti per il sistema penitenziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati