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Ricorso inammissibile: Cassazione e prove generiche

La Corte di Cassazione, con ordinanza 5542/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per reati legati agli stupefacenti. I motivi sono stati giudicati generici e volti a un riesame del merito delle prove, attività non consentita in sede di legittimità. La Corte ha confermato la solidità della valutazione dei giudici di merito, che avevano già emesso una doppia pronuncia conforme, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando le Impugnazioni sono Generiche

La Corte di Cassazione svolge un ruolo fondamentale come giudice di legittimità, assicurando l’uniforme interpretazione della legge. Non è un terzo grado di giudizio dove si rivalutano i fatti. Una recente ordinanza chiarisce nuovamente i limiti del ricorso, dichiarando un ricorso inammissibile perché basato su motivi generici e volti a un riesame delle prove. Analizziamo questa decisione per capire quando e perché un’impugnazione non supera il vaglio della Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Il caso riguarda un imputato condannato in primo grado e in appello per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti, specificamente previsti dall’art. 73, comma 1-bis, del d.P.R. 309/1990. La Corte d’Appello, pur confermando la sua responsabilità, aveva ridotto la pena. Nonostante ciò, l’imputato ha deciso di presentare ricorso per cassazione, contestando la valutazione delle prove a suo carico.

I Motivi del Ricorso dell’Imputato

L’imputato ha basato la sua difesa in Cassazione su due argomentazioni principali:
1. Inutilizzabilità delle dichiarazioni del coimputato: Si contestava la validità del verbale di interrogatorio reso da un altro soggetto coinvolto, sostenendo che quest’ultimo si fosse reso irreperibile dopo la condanna di primo grado, avanzando una mera supposizione non supportata da prove concrete.
2. Carenza della prova di responsabilità: Si contestava, in modo generale, l’intero compendio probatorio che aveva portato alla sua condanna per i vari episodi di spaccio, proponendo una lettura alternativa e frammentaria delle prove raccolte.

Le Motivazioni della Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha respinto entrambe le argomentazioni, dichiarando il ricorso inammissibile. Il primo motivo è stato giudicato generico e basato su una mera supposizione. La Corte d’Appello aveva già logicamente motivato l’utilizzabilità del verbale, anche alla luce delle ricerche internazionali effettuate per rintracciare il coimputato. La Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella, congrua e logica, del giudice di merito.

Il secondo motivo è stato parimenti respinto. La Corte ha evidenziato come le critiche dell’imputato non mirassero a denunciare un vizio di legge o un’illogicità manifesta nella motivazione, ma si risolvessero in una richiesta di rivalutazione delle prove. Questa attività, definita ‘riesame del merito’, è preclusa in sede di legittimità. I giudici di primo e secondo grado avevano già valutato le prove in modo coerente e logico, giungendo a una decisione ‘doppia conforme’ sulla responsabilità, e la Cassazione non può rimettere in discussione tale giudizio.

Le Conclusioni: Principio di Diritto e Conseguenze

L’ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio. Non si possono presentare motivi generici o che invitano la Corte a una nuova e diversa lettura delle prove. Un ricorso inammissibile comporta non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una somma a favore della Cassa delle ammende. Questa decisione serve da monito sull’importanza di formulare ricorsi basati su vizi specifici di legittimità, evitando di trasformare l’impugnazione in un pretesto per ritardare l’esecuzione della pena.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi proposti erano generici, manifestamente infondati e non consentiti dalla legge. Essi miravano a una rivalutazione delle prove, attività che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione.

È possibile contestare la valutazione delle prove dei giudici di merito davanti alla Corte di Cassazione?
No, di regola non è possibile. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, il cui compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non riesaminare i fatti o le prove del processo, a meno che la motivazione non sia palesemente illogica o contraddittoria.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver proposto un’impugnazione infondata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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