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Ricorso inammissibile: Cassazione e motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per un reato minore in materia di stupefacenti. I motivi del ricorso, incentrati su recidiva e dosimetria della pena, sono stati giudicati generici in quanto si limitavano a riproporre argomentazioni già esaminate e respinte nei gradi di merito, senza un confronto specifico con la motivazione della sentenza d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando i Motivi Generici Non Bastano

Un ricorso inammissibile rappresenta una delle conclusioni più nette nel processo penale, impedendo alla Corte di Cassazione di esaminare il merito della questione. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi di ricorso porti inevitabilmente a questa declaratoria, con conseguente condanna alle spese per l’imputato. Analizziamo il caso per comprendere le ragioni dietro questa decisione e le lezioni che se ne possono trarre.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una condanna per il reato previsto dall’art. 73, comma 5, del Testo Unico sugli Stupefacenti (d.P.R. n. 309/1990), una fattispecie che punisce i fatti di lieve entità legati al traffico di droga. L’imputato, dopo la conferma della condanna in appello, decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione. I motivi del suo ricorso si concentravano su due aspetti principali: la valutazione della recidiva e la dosimetria della pena, ovvero il calcolo della sanzione finale inflitta.

La Decisione della Corte di Cassazione e la nozione di ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha troncato sul nascere le speranze del ricorrente. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo delle questioni sollevate (recidiva e pena), ma si ferma a un gradino prima, valutando la stessa ammissibilità dell’impugnazione. La Corte ha ritenuto che i motivi presentati non possedessero i requisiti minimi di specificità richiesti dalla legge per poter essere esaminati.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Ritenuto Generico?

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte ha bollato i motivi come ‘generici’. Gli Ermellini hanno osservato che l’imputato si era limitato a ‘reiterare le stesse argomentazioni già portate alla cognizione dei Giudici di merito’. In altre parole, il ricorso non conteneva una critica puntuale e specifica alla motivazione della sentenza della Corte d’Appello, ma si risolveva in una semplice riproposizione delle difese già esposte e respinte nel precedente grado di giudizio.

Per la Cassazione, un ricorso è ammissibile solo se si confronta direttamente con le ragioni esposte nel provvedimento che si impugna, evidenziandone gli errori di diritto o i vizi logici. Limitarsi a ripetere le proprie tesi, senza spiegare perché la Corte d’Appello avrebbe sbagliato nel non accoglierle, trasforma il ricorso in un atto sterile e, appunto, generico. Questo comportamento processuale non è consentito, poiché il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito dove si possono riproporre le medesime questioni già decise.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Lezioni per la Difesa

La dichiarazione di inammissibilità ha avuto due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per scoraggiare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate.

La lezione che emerge da questa pronuncia è fondamentale: la redazione di un ricorso per cassazione richiede un’analisi critica e approfondita della sentenza impugnata. Non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione; è necessario articolare motivi specifici che ne mettano in luce le falle giuridiche, confrontandosi punto per punto con il ragionamento del giudice precedente. In assenza di questo confronto critico, il rischio di un ricorso inammissibile diventa una certezza.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge, come la specificità dei motivi.

Perché il ricorso in questo caso è stato considerato ‘generico’?
È stato ritenuto generico perché il ricorrente si è limitato a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza confrontarsi criticamente con le specifiche motivazioni della sentenza d’appello.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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