Ricorso inammissibile: quando la forma diventa sostanza
L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 6535 del 2024 offre un’importante lezione sulla redazione degli atti giudiziari, evidenziando come la mancanza di specificità possa condurre a una declaratoria di ricorso inammissibile. Questo principio, fondamentale nella procedura penale, sancisce che un’impugnazione non può essere una semplice riproposizione di vecchie argomentazioni, ma deve costituire una critica mirata e ragionata alla decisione che si contesta. Analizziamo come la Suprema Corte sia giunta a questa conclusione in un caso di tentato furto aggravato.
Il Caso: Dal Tentato Furto al Ricorso in Cassazione
La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un’imputata per il reato di tentato furto aggravato, decisione confermata dalla Corte d’Appello di Roma. L’imputata ha quindi proposto ricorso per cassazione, basando la sua difesa su due motivi principali: la mancata esclusione della recidiva e la mancata applicazione della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità (prevista dall’art. 62 n. 4 c.p.), nonostante la merce sottratta fosse stata restituita.
Requisiti del ricorso: perché è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere le doglianze della ricorrente, qualificando il ricorso come inammissibile per diverse ragioni. In primo luogo, i motivi presentati sono stati giudicati una ‘pedissequa reiterazione’ di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattesi dalla corte territoriale. In altre parole, la difesa si è limitata a ripetere le stesse argomentazioni senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata. Secondo la Corte, un ricorso così formulato è solo ‘apparente’, poiché non svolge la sua funzione tipica, che è quella di sottoporre al giudice di legittimità una critica argomentata e specifica del provvedimento contestato.
La restituzione della merce non basta per l’attenuante
Oltre ai vizi procedurali, la Corte ha ritenuto il ricorso anche ‘manifestamente infondato’ nel merito. In particolare, ha chiarito un punto cruciale riguardo la circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità. La difesa sosteneva che la restituzione della merce dovesse portare al riconoscimento dell’attenuante. La Cassazione ha però precisato che la restituzione è una conseguenza logica del fatto che il reato si è fermato allo stadio del tentativo. L’attenuante, invece, deve essere valutata in prospettiva, considerando il danno che si sarebbe prodotto se il furto fosse stato portato a compimento. La semplice non-sottrazione definitiva del bene non è quindi sufficiente a integrare l’attenuante.
Le Motivazioni della Cassazione
Le motivazioni della Corte si fondano su un principio consolidato, richiamando una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 8825/2016). Un ricorso è inammissibile non solo quando è intrinsecamente vago, ma anche quando manca della ‘necessaria correlazione’ con le ragioni poste a fondamento del provvedimento impugnato. L’atto di impugnazione non può ignorare la motivazione della sentenza precedente; deve, al contrario, partire da essa per costruire una critica logico-giuridica. Nel caso di specie, la ricorrente ha seguito un ‘proprio approccio critico’ senza però esplicitare il ragionamento con cui contestava le conclusioni dei giudici d’appello, rendendo di fatto impossibile per la Cassazione valutare la fondatezza delle censure. La conseguenza è stata una condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti Giudiziari
Questa ordinanza ribadisce l’importanza cruciale del principio di specificità dei motivi di ricorso. Per evitare una pronuncia di ricorso inammissibile, non è sufficiente dissentire dalla decisione di un giudice; è necessario articolare un’argomentazione che dialoghi direttamente con la sentenza impugnata, smontandone punto per punto il percorso logico-giuridico. La decisione serve da monito per i professionisti legali: un atto di impugnazione deve essere uno strumento di critica puntuale e non una mera riproposizione di tesi già sconfitte. La forma, in questo contesto, è essa stessa sostanza.
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se non rispetta i requisiti di legge, ad esempio quando i motivi sono una mera ripetizione di quelli già presentati in appello e mancano di una critica specifica e argomentata contro la sentenza impugnata.
La restituzione della merce in un tentato furto garantisce l’applicazione di circostanze attenuanti?
No. Secondo la Corte, la restituzione della merce è una conseguenza del fatto che il reato è rimasto allo stadio di tentativo. L’attenuante del danno di lieve entità va valutata considerando il danno potenziale che si sarebbe verificato se il furto fosse stato completato.
Cosa significa che i motivi di ricorso devono avere una ‘necessaria correlazione’ con la sentenza impugnata?
Significa che l’atto di impugnazione non può ignorare le ragioni esposte nella sentenza che si contesta. Deve invece confrontarsi direttamente con esse, sviluppando una critica puntuale e motivata per dimostrarne l’erroneità.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 6535 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 6535 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 18/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME,a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/03/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
NUMERO_DOCUMENTO
Rilevato che l’imputata NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza con cui la Corte di appello di Roma ha confermato la sentenza del Tribunale di Roma di condanna per il reato d tentato furto aggravato;
Rilevato che il primo ed il secondo motivo di ricorso – con cui la ricorrente denu violazione di legge e vizio di motivazione rispettivamente in relazione alla mancata esclusi della recidiva ed alla mancata applicazione della circostanza attenuante di cui all’art. 6 cod. pen.- sono indeducibili perché fondati su motivi che si risolvono nella pedisse reiterazione di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattesi dalla corte di dovendosi gli stessi considerare non specifici ma soltanto apparenti, in quanto omettono assolvere la tipica funzione di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricors sono altresì aspecifici in quanto la ricorrente ha mancato di adeguarsi all’attuale disposto all’art. 581 cod. proc. pen., perché ha seguito un proprio approccio critico, omette tuttavia, di esplicitare il ragionamento sulla cui base muoveva censure alla decisi avversata. A questo riguardo, va altresì ricordato che Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, de 2017, Galtelli Rv. 268823, ha ribadito un principio già noto nella giurisprudenza di legit secondo cui i motivi di ricorso per cassazione sono inammissibili non solo quando risult intrinsecamente indeterminati, ma altresì quando difettino della necessaria correlazione con ragioni poste a fondamento del provvedimento impugNOME e che le ragioni di tale necessaria correlazione tra la decisione censurata e l’atto di impugnazione risiedono nel fatto quest’ultimo non può ignorare le ragioni del provvedimento censurato;
Rilevato, peraltro, che il ricorso è altresì manifestamente infondato giacch restituzione della merce è correlata alla circostanza che il reato è rimasto allo stad tentativo, il che non comporta l’applicazione della circostanza attenuante di cui sopra, che d essere valutata tenendo conto, in prospettiva, del danno che sarebbe derivato qualora i ben fossero stati sottratti;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condann della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favo della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in Roma, il 18 gennaio 2024.