Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Non Rientra nel Merito
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di un principio fondamentale del nostro sistema processuale: i limiti del giudizio di Cassazione. Spesso si crede, erroneamente, che la Corte Suprema sia un terzo grado di giudizio dove poter ridiscutere l’intera vicenda. In realtà, il suo compito è ben diverso. Questo caso di ricorso inammissibile contro una condanna per furto aggravato ci permette di comprendere perché la Corte non possa trasformarsi in un giudice del fatto e quali siano le conseguenze per chi presenta un’impugnazione priva dei requisiti di legge.
Il Caso: Dal Furto Aggravato al Ricorso per Cassazione
La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di furto, aggravato ai sensi dell’art. 625 n. 2 del codice penale. L’imputato, ritenuto responsabile sia in primo grado che in appello, decideva di presentare ricorso per Cassazione. La difesa contestava la sentenza della Corte d’Appello di Firenze, sostenendo che vi fosse stata una violazione di legge e un vizio di motivazione. In particolare, si chiedeva l’applicazione dell’art. 530, comma 2, del codice di procedura penale, che prevede l’assoluzione quando la prova della colpevolezza è insufficiente o contraddittoria.
I Motivi del Ricorso e la Difesa dell’Imputato
La strategia difensiva si è concentrata sul tentativo di scardinare la valutazione delle prove effettuata dai giudici di merito. Secondo il ricorrente, la motivazione della sentenza d’appello non era solida e non teneva conto di elementi che avrebbero dovuto portare a un verdetto di assoluzione per insufficienza di prove. In sostanza, la difesa chiedeva alla Corte di Cassazione di effettuare una nuova e diversa lettura del materiale probatorio, sostituendo la propria valutazione a quella già espressa dalla Corte d’Appello.
La Valutazione della Cassazione sul Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, ha respinto categoricamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno chiarito che le doglianze presentate non riguardavano reali violazioni di legge, ma miravano a ottenere una riconsiderazione del fatto e un nuovo apprezzamento delle prove. Questo tipo di attività è preclusa al giudice di legittimità. La Cassazione non è un ‘terzo giudice’ del fatto; il suo compito è verificare che le sentenze impugnate abbiano applicato correttamente le norme di diritto e che la loro motivazione sia logica, coerente e non manifestamente contraddittoria.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha ritenuto che la sentenza della Corte d’Appello fosse sorretta da un apparato argomentativo solido e conferente. I giudici di secondo grado avevano fornito una motivazione congrua e adeguata, esente da vizi logici. Il loro ragionamento, secondo la Cassazione, era basato su corretti criteri di inferenza e su massime di esperienza condivisibili, risultando peraltro convergente con le conclusioni del Tribunale di primo grado. Le questioni sollevate dalla difesa, riguardando la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove, investivano profili del giudizio rimessi alla competenza esclusiva dei giudici di merito. Pertanto, il tentativo di sollecitare una nuova valutazione in sede di legittimità ha reso il ricorso inevitabilmente inammissibile.
Le Conclusioni: Costi e Conseguenze dell’Inammissibilità
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze negative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna è diventata definitiva. In secondo luogo, conformemente alla legge, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. La decisione riafferma un principio cruciale: il ricorso in Cassazione deve essere utilizzato per denunciare vizi di legittimità e non come un pretesto per tentare un’ulteriore, non consentita, valutazione del merito della causa.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le questioni sollevate dalla difesa non denunciavano una reale violazione di legge, ma chiedevano alla Corte di Cassazione di riesaminare i fatti e valutare nuovamente le prove, attività che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione secondo questa ordinanza?
Secondo l’ordinanza, il ruolo della Corte di Cassazione è quello di giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione delle norme giuridiche e la logicità della motivazione delle sentenze, senza poter entrare in una nuova ricostruzione dei fatti del processo.
Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria, in questo caso pari a tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 33501 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 33501 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 29/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a CARRARA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/06/2022 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Motivi della decisione
Visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminato il ricorso proposto a mezzo del difensore da RAGIONE_SOCIALE, ritenuto responsabile nelle conformi sentenze di merito del reato di cui agli artt. 624, 625.n. 2 cod. pen..
Rilevato che, a motivi di ricorso, la difesa lamenta violazione di legge e vizio di motivazione in relazione all’art. 530, comma 2, cod. pen.
Ritenuto che la sentenza impugnata è sorretta da conferente apparato argomentativo sotto ogni profilo dedotto dalla difesa.
Considerato che le deduzioni sviluppate concernendo la ricostruzione e la valutazione del fatto, nonché l’apprezzamento del materiale probatorio, investono profili del giudizio rimessi alla esclusiva competenza della Corte di appello, che ha fornito una congrua e adeguata motivazione, esente da vizi logici, perché basata su corretti criteri di inferenza, espressi in un ragionamento fondato su condivisibili massime di esperienza e convergente con quello del Tribunale.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 29 maggio 2024
Il Consigliere estensore