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Ricorso inammissibile: Cassazione e limiti del giudizio

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per rapina, lesioni e minacce. L’ordinanza sottolinea che la Cassazione non può riesaminare i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge, confermando la decisione della Corte d’Appello.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione non riesamina i fatti

L’ordinanza n. 22156 del 2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio dei limiti del giudizio di legittimità, ribadendo un principio fondamentale: la Corte Suprema non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. Attraverso l’analisi di un caso di ricorso inammissibile, vediamo perché le censure basate su una diversa interpretazione delle prove vengono respinte.

Il Caso in Esame: Un Appello Respinto

Un individuo, condannato in primo e secondo grado per rapina, lesioni e minacce, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. La difesa ha articolato l’impugnazione su quattro distinti motivi, sperando di ribaltare la decisione della Corte d’Appello di Torino.

I motivi del ricorso si concentravano su:
1. La presunta inattendibilità della persona offesa.
2. L’errata qualificazione del concorso nel reato.
3. La presunta carenza di prove per i reati di lesioni e minacce.
4. L’eccessiva severità della pena inflitta (trattamento sanzionatorio).

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha dichiarato l’intero ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

I Limiti del Giudizio di Cassazione

Il cuore della decisione risiede nella natura stessa del giudizio di Cassazione. Questo tribunale ha il compito di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge, non di effettuare una nuova valutazione delle prove. Il tentativo di spingere la Corte a riconsiderare l’attendibilità di un testimone o a ricostruire diversamente i fatti esula completamente dai suoi poteri. Come ribadito nell’ordinanza, una rilettura degli elementi probatori è estranea ai poteri della Corte di Cassazione.

Il Principio del Ricorso Inammissibile in Cassazione

La Corte ha smontato ogni motivo di ricorso, qualificandoli come tentativi mascherati di ottenere un nuovo giudizio di merito.

* Attendibilità della persona offesa: La valutazione dell’attendibilità di un testimone è un compito esclusivo del giudice di merito. In questo caso, i giudici d’appello avevano già fornito una motivazione logica e congrua, e il ricorso non evidenziava vizi logici o giuridici in tale valutazione.

* Concorso nel reato: La difesa sosteneva un’ipotesi di concorso anomalo (art. 116 c.p.), ma il motivo è stato ritenuto ‘aspecifico’ perché non si confrontava adeguatamente con le argomentazioni della sentenza d’appello, che aveva invece ritenuto provato un concorso pieno ai sensi dell’art. 110 c.p.

* Responsabilità per lesioni e minacce: Anche questo motivo è stato giudicato ‘aspecifico’ e ‘reiterativo’, in quanto riproponeva le stesse argomentazioni già respinte in appello. La Corte territoriale, in presenza di una ‘doppia conforme’, aveva già ampiamente motivato la responsabilità dell’imputato.

La Congruità della Pena

Infine, la critica al trattamento sanzionatorio è stata respinta. La Cassazione ha ricordato che la determinazione della pena è un potere discrezionale del giudice di merito. Può essere censurata in sede di legittimità solo se la motivazione è palesemente illogica o arbitraria, cosa che non è avvenuta nel caso di specie, dove la pena era stata giustificata sulla base della gravità oggettiva della condotta e dei precedenti penali del ricorrente.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Le motivazioni della Corte sono state nette e coerenti nel respingere ogni punto del ricorso. Il primo motivo è stato rigettato perché si risolveva in una richiesta di riesame del fatto, preclusa in sede di legittimità. Il secondo e il terzo motivo sono stati giudicati ‘aspecifici’, in quanto non si confrontavano puntualmente con la sentenza impugnata ma si limitavano a riproporre doglianze già esaminate e respinte. Per il quarto motivo, la Corte ha ribadito il suo consolidato orientamento secondo cui la valutazione sulla congruità della pena non è sindacabile se non in caso di manifesta illogicità, vizio non riscontrato nella decisione della Corte d’Appello, che aveva adeguatamente ponderato la gravità dei fatti e i precedenti dell’imputato.

Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

Questa ordinanza è un monito importante per chiunque intenda presentare ricorso in Cassazione. È fondamentale che i motivi di impugnazione siano focalizzati su vizi di legittimità (violazione di legge o vizi logici della motivazione) e non su mere contestazioni fattuali. Tentare di ottenere una terza valutazione del merito della causa è una strategia destinata al fallimento, che comporta unicamente la condanna al pagamento delle spese e di un’ammenda, come accaduto nel caso in esame.

Perché la Corte di Cassazione non può valutare di nuovo l’attendibilità di un testimone?
La Corte di Cassazione svolge un giudizio di legittimità, non di merito. Il suo compito è controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non riesaminare le prove. La valutazione dell’attendibilità dei testimoni spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.

Cosa rende un motivo di ricorso ‘aspecifico’ e quindi inammissibile?
Un motivo è ‘aspecifico’ quando non si confronta in modo puntuale e critico con le argomentazioni della sentenza che si sta impugnando. In pratica, non basta esprimere un generico dissenso, ma è necessario indicare con precisione dove e perché il giudice precedente avrebbe sbagliato nell’applicare la legge o nel ragionare.

È possibile contestare l’entità della pena in Cassazione?
Sì, ma solo a condizioni molto limitate. Non si può chiedere alla Cassazione una semplice riduzione della pena perché la si ritiene troppo severa. È possibile contestarla solo se la motivazione del giudice di merito è manifestamente illogica, arbitraria o del tutto assente. Nel caso specifico, la pena era stata giustificata in modo adeguato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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