Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13922 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 13922 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 20/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME (CUI 03NPDTO) nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/10/2023 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Motivi della decisione
Visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminato il ricorso proposto da NOME a mezzo del difensore.
Rilevato che, con motivo unico, la difesa deduce violazione di legge in relazione all’affermazione di responsabilità per il reato di cui all’art. 73 comma 5 d.P.R. 309/1990 e, comunque, mancanza, contraddittorietà e manifesta illogicità della motivazione sul punto.
Considerato che la doglianza non rientra nel numerus clausus delle censure deducibili in sede di legittimità, investendo profili di valutazione della prova e ricostruzione del fatto riservati alla cognizione del giudice di merito, le c determinazioni, al riguardo, sono insindacabili in cassazione ove siano sorrette, come nel presente caso, da motivazione congrua, idonea a dar conto dell’iter logico-giuridico seguito dal giudicante e delle ragioni del decisum.
Nel caso di specie, dalle cadenze motivazionali della sentenza d’appello è enucleabile una ricostruzione dei fatti precisa e circostanziata, avendo i giudici di secondo grado preso in esame tutte le deduzioni difensive ed essendo pervenuti alle loro conclusioni, in punto di responsabilità, attraverso una disamina completa ed approfondita delle risultanze processuali, in nessun modo censurabile sotto il profilo della razionalità e sulla base di apprezzamenti di fatt non qualificabili in termini di contraddittorietà o di manifesta illogicità, come desume dalle considerazioni formulate dal giudice a quo alla pagina 4 della sentenza, laddove ha posto in rilievo le circostanze in cui è avvenuto il controllo di polizia (il ricorrente è stato sorpreso mentre stazionava su una panchina in un luogo teatro di spaccio, aspetto che rende inverosimile la ricostruzione offerta dalla difesa).
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 20 marzo 2024
Il Consigliere estensore
Il Prsidne