Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude le Porte all’Appello
L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, del 22 marzo 2024, offre un chiaro esempio di come viene gestito un ricorso inammissibile. Con questa decisione, la Suprema Corte ha confermato la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Napoli, ponendo fine al percorso giudiziario del ricorrente e condannandolo al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo i dettagli di questa pronuncia per comprendere i principi giuridici applicati.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un individuo condannato dalla Corte d’Appello di Napoli con una sentenza del 30 giugno 2023. Il ricorrente contestava la decisione dei giudici di merito su due punti fondamentali: il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e la contestuale applicazione dell’aggravante della recidiva. L’obiettivo del ricorso era ottenere una revisione della sentenza che potesse portare a una riduzione della pena inflitta.
La Decisione della Corte e la Logica del Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha rigettato le istanze del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. È fondamentale comprendere che la Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti del processo. Il suo compito è quello di verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione delle sentenze dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello).
In questo caso, i giudici supremi hanno ritenuto che la Corte d’Appello di Napoli avesse già fornito una motivazione “adeguata” e logicamente ineccepibile per le sue decisioni. Di fronte a una motivazione completa e coerente, la Cassazione non può intervenire per sostituire la valutazione del giudice di merito con la propria. L’assenza di vizi di legittimità ha quindi reso l’impugnazione priva di fondamento, portando alla sua inammissibilità.
Le Motivazioni della Decisione
La Suprema Corte ha basato la sua ordinanza su considerazioni precise e ancorate ai principi del diritto processuale penale.
La Corte ha evidenziato come i giudici d’appello avessero correttamente ponderato gli elementi a disposizione per decidere sulla concessione delle attenuanti generiche e sull’applicazione della recidiva. La decisione di negare le attenuanti non era arbitraria, ma fondata su elementi oggettivi: la “reiterazione delle medesime violazioni di legge” e i “plurimi precedenti penali anche recenti” del ricorrente.
Questi elementi, secondo la Corte, dimostravano una tendenza a delinquere che rendeva immeritevole il beneficio di una riduzione di pena. La motivazione della Corte d’Appello era quindi completa, logica e priva di contraddizioni, rispettando pienamente i canoni richiesti dalla legge.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha conseguenze dirette e significative per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile.
In secondo luogo, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, la parte che ha presentato un ricorso inammissibile è tenuta a sostenere i costi del procedimento. Nello specifico, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria funge da deterrente contro la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie, che sovraccaricano il sistema giudiziario. La decisione ribadisce il ruolo della Cassazione come giudice di legittimità e sottolinea l’importanza di una motivazione solida e ben argomentata da parte dei giudici di merito.
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse motivato in modo adeguato e logico la sua decisione, in particolare riguardo al diniego delle circostanze attenuanti generiche e all’applicazione della recidiva, non ravvisando quindi vizi di legittimità da correggere.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
In base all’art. 616 c.p.p., la dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.
Su quali basi la Corte d’Appello aveva negato le attenuanti generiche?
La Corte d’Appello aveva negato le attenuanti generiche basandosi sulla reiterazione da parte dell’imputato delle medesime violazioni di legge e sui suoi numerosi precedenti penali, anche recenti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 15065 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 15065 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 22/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a SANTA MARIA CAPUA VETERE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 30/06/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
ritenuto che la Corte di appello di Napoli ha adeguatamente motivato, condividendo i giudizio di primo grado, sia il diniego delle circostanze attenuanti generiche e sia l’applic della recidiva, in considerazione della reiterazione delle medesime violazioni di legge e te conto dei plurimi precedenti penali anche recenti;
ritenuto che da quanto precede deriva la inammissibilità del ricorso dalla quale consegue ex art. 616 c.p.p. la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in euro 3000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di euro 3000,00 in favore della cassa delle ammende.
Così d GLYPH o il 22 marzo 2024