LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un individuo condannato per resistenza a pubblico ufficiale. L’appello si basava su una presunta incapacità di intendere e volere, ma la Corte ha ritenuto che i motivi fossero una mera ripetizione di argomenti già respinti in appello con motivazioni logiche. Di conseguenza, la condanna è stata confermata e il ricorrente condannato al pagamento delle spese e di un’ammenda.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta a Nuove Valutazioni

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce i ricorsi che non presentano validi motivi di diritto, ma cercano di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Affrontiamo il caso di un ricorso inammissibile per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e le conseguenze per chi lo propone senza fondati motivi giuridici.

I Fatti del Caso

Un cittadino, precedentemente condannato dalla Corte d’Appello per il reato di resistenza a pubblico ufficiale (previsto dall’art. 337 del Codice Penale), ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. L’unico motivo di appello verteva su una questione cruciale: la sua presunta incapacità di intendere e di volere al momento della commissione del reato. Secondo la difesa, la Corte d’Appello non avrebbe valutato correttamente questo aspetto, ignorando elementi che avrebbero potuto portare a un esito diverso del processo.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, esaminati gli atti, ha emesso una decisione netta: il ricorso è dichiarato inammissibile. Questa pronuncia non entra nel merito della capacità di intendere e volere dell’imputato, ma si ferma a un livello procedurale. La Corte ha stabilito che i motivi presentati dal ricorrente erano, in sostanza, una semplice riproposizione delle argomentazioni già avanzate e respinte nel precedente grado di giudizio.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha chiarito che il suo ruolo non è quello di un ‘terzo giudice’ dei fatti, ma di un giudice di legittimità. Il suo compito è verificare che le sentenze dei tribunali inferiori siano state emesse nel rispetto della legge e con una motivazione logica e coerente. Nel caso di specie, i giudici hanno riscontrato che la Corte d’Appello aveva già affrontato in modo puntuale la questione della capacità mentale dell’imputato. Le conclusioni a cui era giunta erano supportate da un ‘argomentare coerente’ e ‘estraneo a vizi logici’. Pertanto, il tentativo del ricorrente di far riesaminare le stesse prove e le stesse circostanze è stato considerato un tentativo di ottenere una nuova valutazione del merito, attività preclusa in sede di Cassazione. Quando un ricorso si limita a replicare critiche già motivatamente respinte, senza individuare specifici errori di diritto, il risultato non può che essere un ricorso inammissibile.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità ha due conseguenze dirette e significative per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati che appesantiscono il sistema giudiziario. La vicenda insegna che per adire la Corte di Cassazione è indispensabile formulare censure che attengano a vizi di legge o a difetti manifesti di logica nella motivazione, e non semplicemente riproporre la propria versione dei fatti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a riproporre le stesse censure già esaminate e motivatamente respinte dalla Corte d’Appello, senza evidenziare vizi logici o giuridici nella sentenza impugnata.

La Corte di Cassazione ha riesaminato la capacità di intendere e volere dell’imputato?
No, la Corte di Cassazione non ha riesaminato nel merito la capacità di intendere e volere. Ha stabilito che la valutazione della Corte d’Appello era motivata in modo coerente e logico, e quindi non sindacabile in sede di legittimità.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La sua condanna è diventata definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati