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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per lesioni aggravate e porto di oggetti atti ad offendere. La Corte ha ritenuto i motivi di ricorso infondati, in parte perché basati su contestazioni di fatto non ammissibili in sede di legittimità, e in parte perché i precedenti penali dell’imputato giustificavano la mancata concessione della sospensione condizionale della pena. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti dell’Appello

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce i ricorsi che non rispettano i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge. Quando un appello si rivela palesemente infondato o basato su argomentazioni non pertinenti alla sede di legittimità, la conseguenza è la dichiarazione di ricorso inammissibile. Questo non solo rende definitiva la condanna ma comporta anche sanzioni economiche per il ricorrente, come vedremo nel dettaglio.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una sentenza della Corte di Appello di Torino, che ha confermato la condanna di un individuo per i reati di lesioni personali aggravate (art. 585 c.p.) e porto di oggetti atti ad offendere (art. 4, L. 110/1975). Insoddisfatto della decisione, l’imputato ha presentato ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su tre distinti motivi.

Analisi dei Motivi del Ricorso

Il ricorrente ha tentato di smontare la condanna attraverso tre argomentazioni principali, ognuna delle quali è stata attentamente vagliata e respinta dalla Suprema Corte.

Primo Motivo: Contestazione della Responsabilità e delle Aggravanti

Il primo motivo mirava a rimettere in discussione la responsabilità penale dell’imputato e la sussistenza di una circostanza aggravante. La Corte di Cassazione ha prontamente rigettato questa doglianza, qualificandola come una mera contestazione in punto di fatto. È un principio fondamentale che la Cassazione, in quanto giudice di legittimità, non possa riesaminare le prove e i fatti del processo, compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello). Tentare di farlo rende il ricorso, su quel punto, immediatamente inammissibile.

Secondo Motivo: Eccessiva Severità della Pena e Art. 131-bis c.p.

Con il secondo motivo, il ricorrente lamentava una pena eccessivamente severa e la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). Anche in questo caso, la Corte ha rilevato che si trattava di argomenti già esaminati e motivatamente respinti dalla Corte d’Appello. La riproposizione di censure già disattese, senza nuovi e validi argomenti giuridici, è un vizio che porta spesso a una pronuncia di ricorso inammissibile.

Terzo Motivo: Diniego della Sospensione Condizionale della Pena

L’ultimo motivo riguardava la mancata concessione della sospensione condizionale della pena e della non menzione nel casellario giudiziale. La Corte ha definito questo motivo ‘manifestamente infondato’.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La decisione della Suprema Corte si fonda su una valutazione rigorosa dei limiti del proprio sindacato. I giudici hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse correttamente considerato i precedenti penali dell’imputato – due condanne per lesioni personali – come elementi ostativi a una prognosi favorevole sulla sua futura condotta. Questa valutazione negativa è sufficiente a giustificare il diniego della sospensione condizionale, un beneficio che presuppone una valutazione positiva della personalità del condannato. La Corte di Cassazione, quindi, ha ritenuto che il ricorso fosse palesemente infondato e non meritasse accoglimento.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

La dichiarazione di ricorso inammissibile ha due conseguenze pratiche immediate e significative. La prima è che la condanna pronunciata dalla Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile. La seconda è di natura economica: il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di Euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi dilatori o palesemente infondati, che sovraccaricano il sistema giudiziario senza reali possibilità di successo.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione lo ha dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano giuridicamente deboli: il primo contestava i fatti, cosa non permessa in sede di legittimità; il secondo riproponeva argomenti già respinti; il terzo era manifestamente infondato.

Quale ruolo hanno avuto i precedenti penali dell’imputato nella decisione?
I precedenti penali sono stati decisivi. Le due condanne precedenti per lesioni personali sono state considerate un ostacolo a una valutazione prognostica favorevole, giustificando così la decisione del giudice di merito di non concedere la sospensione condizionale della pena.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso per il ricorrente?
Comporta la conferma definitiva della condanna e una sanzione economica. Il ricorrente è stato condannato a pagare sia le spese del processo sia una somma aggiuntiva di 3.000,00 Euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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