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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato in appello. I giudici hanno stabilito che il ricorso era generico e si limitava a ripetere le argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza contestare specificamente le motivazioni della sentenza. La Corte ha ribadito che il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti, ma di verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Conferma la Condanna per Genericità dei Motivi

Presentare un ricorso in Cassazione richiede specificità e rigore tecnico. Non basta ripetere le proprie ragioni, ma è necessario dimostrare un errore di diritto o un vizio logico nella sentenza impugnata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché si limitava a riproporre argomenti già valutati e respinti nei gradi di giudizio precedenti. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e le conseguenze di un’impugnazione generica.

I Fatti del Caso in Esame

L’imputato, già condannato in primo grado e in appello alla pena di un anno e dieci mesi di reclusione per reati commessi nel 2013, ha proposto ricorso per Cassazione tramite il suo difensore. Le doglianze si concentravano su tre punti principali:

1. Violazione di legge e vizio di motivazione: L’imputato sosteneva che la sua assenza da casa durante un controllo fosse giustificata da una forte sonnolenza causata da una terapia farmacologica. A suo dire, la Corte d’Appello aveva erroneamente dedotto la sua assenza dalla semplice mancata risposta al citofono, senza accogliere la richiesta di sentire come testimone suo fratello, che avrebbe potuto confermare la sua condizione.
2. Applicazione dell’aggravante della recidiva: Contestava l’applicazione dell’aggravante, ritenendola ingiustificata.
3. Mancata concessione delle attenuanti generiche: Lamentava il diniego delle attenuanti generiche senza un’adeguata motivazione.

L’Analisi della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza e genericità. I giudici supremi hanno osservato che l’imputato si è limitato a ripetere le stesse argomentazioni già presentate in appello, senza confrontarsi criticamente con le risposte fornite dalla Corte territoriale.

La sentenza d’appello, infatti, aveva già esaminato e confutato ogni punto. Aveva respinto la tesi della sonnolenza indotta dai farmaci, sottolineando come in altre occasioni l’imputato avesse risposto prontamente ai controlli. Inoltre, aveva motivato in modo adeguato sia la concessione delle attenuanti generiche, negata per l’assenza di elementi positivi e per la pericolosità sociale derivante dai precedenti penali, sia l’applicazione della recidiva, giustificata da precedenti specifici e recenti.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nella natura stessa del giudizio di Cassazione. La Corte ha ribadito un principio giurisprudenziale consolidato: il suo compito non è quello di effettuare una nuova valutazione dei fatti, ma di verificare la correttezza giuridica e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Come stabilito dall’art. 606 del codice di procedura penale, il ricorso è ammesso solo per specifici vizi di legge o per una motivazione che sia mancante, contraddittoria o manifestamente illogica.

Nel caso di specie, il ricorrente non ha indicato alcuna palese illogicità o contraddittorietà nel ragionamento dei giudici d’appello. Al contrario, ha chiesto alla Cassazione una diversa valutazione delle prove, un’operazione che esula dalle sue competenze. La Corte ha citato precedenti importanti (tra cui Sez. U, n. 6402/1997 e Sez. 3, n. 17395/2023) per sottolineare che non può sostituire la propria valutazione a quella, non viziata, espressa dal giudice di merito.

Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Specifico

Questa ordinanza conferma che un ricorso per Cassazione deve essere un atto tecnico e mirato. Non può essere una semplice riproposizione delle difese svolte nei gradi precedenti. È necessario individuare con precisione i vizi della sentenza impugnata, dimostrando perché il ragionamento del giudice d’appello sia errato dal punto di vista legale o logico. Un ricorso generico, che chiede un mero riesame dei fatti, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con la conseguenza non solo di rendere definitiva la condanna, ma anche di esporre il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza e genericità, poiché si limitava a ripetere i motivi già presentati in appello senza confrontarsi con la motivazione della sentenza impugnata, che li aveva già rigettati in modo congruo e non illogico.

Può la Corte di Cassazione riesaminare i fatti del processo?
No, la Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella del giudice di merito. Il suo compito è verificare la sussistenza di vizi di legge o di motivazione (mancante, contraddittoria o manifestamente illogica), come previsto dall’art. 606 cod. proc. pen.

Quali sono state le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alla conferma definitiva della sua condanna penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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