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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. I motivi del ricorso sono stati ritenuti generici e volti a un riesame del merito, non consentito in sede di legittimità. La Corte ha confermato la corretta esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e dell’attenuante del danno di speciale tenuità, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione non Supera il Vaglio

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato dalla Corte di Cassazione, evidenziando l’importanza di formulare motivi di appello specifici e pertinenti al giudizio di legittimità. Quando un ricorso si limita a riproporre questioni di fatto già valutate nei gradi precedenti, la sua sorte è segnata. Analizziamo la decisione della Suprema Corte che ha confermato una condanna, respingendo le richieste dell’imputato.

I Fatti del Caso: Il Percorso Giudiziario dell’Imputato

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Ancona. L’imputato contestava la sua condanna sulla base di diversi punti. In particolare, le sue difese si concentravano su:

1. La destinazione dello stupefacente detenuto.
2. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale.
3. Il riconoscimento dell’attenuante del danno di speciale tenuità, ai sensi dell’art. 62 n. 4 del codice penale.

Questi argomenti, tuttavia, erano già stati esaminati e respinti dal giudice di merito.

La Decisione della Corte: La Dichiarazione di un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 742 del 2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione fondamentale risiede nella natura stessa dei motivi presentati. I giudici supremi hanno osservato che le doglianze sollevate non erano consentite dalla legge in sede di legittimità. In altre parole, l’imputato non stava contestando un errore di diritto commesso dalla Corte d’Appello, ma stava cercando di ottenere una nuova valutazione dei fatti, un’operazione che esula dalle competenze della Cassazione.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato in modo dettagliato perché ogni singolo motivo di ricorso non potesse essere accolto. In primo luogo, le argomentazioni relative alla destinazione della sostanza stupefacente e all’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. sono state considerate una mera riproposizione di censure già adeguatamente vagliate e respinte con argomentazioni giuridiche corrette e prive di vizi logici dal giudice di merito.

Un punto cruciale della motivazione riguarda il mancato riconoscimento dell’attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62 n. 4 c.p.). La Corte ha sottolineato come la Corte d’Appello avesse fornito una giustificazione adeguata, richiamando un principio consolidato dalle Sezioni Unite (sentenza Dabo, n. 24990/2020). Secondo tale principio, la “speciale tenuità” deve essere valutata congiuntamente, considerando sia l’entità del lucro perseguito sia la gravità dell’evento dannoso o pericoloso causato dalla condotta. La difesa del ricorrente non aveva fornito elementi validi per contestare questa valutazione.

Di conseguenza, l’intero impianto del ricorso è stato ritenuto inidoneo a superare il vaglio di ammissibilità, portando alla sua inevitabile reiezione.

Le Conclusioni

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta conseguenze significative per il ricorrente. La sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. È, invece, un controllo sulla corretta applicazione della legge. Per avere successo, un ricorso deve evidenziare specifici errori di diritto o vizi logici manifesti nella motivazione della sentenza impugnata, non limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già respinte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, non consentiti in sede di legittimità e miravano a una nuova valutazione dei fatti già correttamente esaminati e decisi dal giudice di merito.

Quale principio ha applicato la Corte per negare l’attenuante della speciale tenuità del danno?
La Corte ha confermato che, per riconoscere l’attenuante, la “speciale tenuità” deve riguardare congiuntamente sia l’entità del profitto perseguito sia la gravità del danno o del pericolo causato dalla condotta, come stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte il cui ricorso viene dichiarato inammissibile è condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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