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Ricorso inammissibile: Cassazione chiarisce i motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. I motivi includono la regolarità della revisione dell’alcooltest, l’infondatezza delle giustificazioni per il possesso di arnesi da scasso e la scelta processuale dell’imputato. L’appellante è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Condanna

L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga gestito dalla Suprema Corte, delineando i confini entro cui un’impugnazione può essere considerata valida. La decisione si fonda su una valutazione rigorosa dei motivi presentati dal ricorrente, respingendoli punto per punto e confermando la decisione del grado precedente. Questo caso specifico ci permette di approfondire i criteri di ammissibilità di un ricorso e le conseguenze di una sua reiezione.

I Fatti del Caso: Dall’Appello alla Cassazione

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino del 23 gennaio 2025. L’imputato, condannato nei precedenti gradi di giudizio, ha tentato di ribaltare la decisione portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione. I motivi del ricorso si basavano su diverse presunte irregolarità, tra cui la validità dell’alcooltest utilizzato, la giustificazione per il possesso di arnesi atti allo scasso e questioni di natura procedurale.

Le Ragioni del Ricorso e la Valutazione della Suprema Corte

La difesa del ricorrente ha articolato l’impugnazione su più fronti, ciascuno dei quali è stato meticolosamente esaminato e respinto dalla Corte. L’analisi dei giudici di legittimità ha portato a una declaratoria di inammissibilità per manifesta infondatezza.

La Regolarità dell’Alcooltest

Un punto chiave del ricorso riguardava la presunta irregolarità della revisione dell’apparecchio alcooltest. La difesa sosteneva che lo strumento non fosse a norma. La Corte ha liquidato la questione evidenziando che la revisione dell’apparecchio era perfettamente regolare, in quanto la sua scadenza era prevista per la fine del mese in cui era stato effettuato il controllo. Questo dettaglio, apparentemente tecnico, si è rivelato cruciale per smontare uno dei pilastri dell’impugnazione.

Il Possesso di Arnesi da Scasso e le Scelte Processuali

Altri due elementi hanno contribuito alla decisione della Corte. In primo luogo, le giustificazioni addotte dall’imputato per il possesso di arnesi atti allo scasso sono state giudicate del tutto infondate. In secondo luogo, una precedente scelta processuale dell’imputato, ovvero la richiesta di rito abbreviato semplice, ha reso inammissibile qualsiasi successiva contestazione sulla necessità di integrazione probatoria. Con la richiesta di abbreviato, infatti, l’imputato accetta di essere giudicato allo stato degli atti, rinunciando a nuove acquisizioni di prove.

Le Motivazioni della Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, nel dichiarare il ricorso inammissibile, ha seguito un ragionamento logico e consequenziale. I giudici hanno sottolineato come i motivi presentati non fossero idonei a scalfire la solidità della sentenza impugnata. L’assenza di necessità di integrazione probatoria, la regolarità formale e sostanziale degli accertamenti (come la revisione dell’alcooltest), l’infondatezza delle giustificazioni fornite dall’imputato e la piena congruità del trattamento sanzionatorio applicato hanno costituito un quadro complessivo che non lasciava spazio a un esame di merito. La Corte ha quindi concluso che il ricorso era privo dei requisiti minimi per essere accolto, configurandosi come manifestamente infondato.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La pronuncia ha conseguenze dirette e significative per il ricorrente. Oltre alla conferma della condanna, la declaratoria di inammissibilità comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. Da un punto di vista più ampio, l’ordinanza ribadisce l’importanza di formulare motivi di ricorso specifici, pertinenti e giuridicamente fondati, pena la reiezione in limine litis (all’inizio della causa) e l’imposizione di ulteriori sanzioni economiche.

Quando può essere dichiarato un ricorso inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi presentati sono manifestamente infondati, come nel caso di contestazioni sulla regolarità di un alcooltest la cui revisione era valida, o quando le giustificazioni fornite per il possesso di arnesi da scasso sono ritenute non credibili. Anche scelte procedurali precedenti, come la richiesta di rito abbreviato, possono rendere inammissibili successive richieste probatorie.

La scadenza imminente della revisione di un alcooltest ne compromette la validità?
No. Secondo quanto stabilito in questa ordinanza, se l’apparecchio è stato utilizzato durante il periodo di validità della sua revisione, anche se questa scadeva alla fine dello stesso mese, il suo funzionamento è da considerarsi regolare e i risultati attendibili.

Cosa succede economicamente a chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro. Questa sanzione ha lo scopo di penalizzare l’abuso dello strumento processuale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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