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Ricorso inammissibile: attenuante non provata

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto aggravato ai danni di un distributore automatico di una farmacia. Il motivo del ricorso inammissibile risiede nella genericità delle censure e nella mancata prova, da parte del ricorrente, dei presupposti fattuali per l’applicazione della circostanza attenuante del danno di particolare tenuità.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Caro

L’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal modo in cui queste vengono presentate nelle sedi giudiziarie. Un ricorso inammissibile è la sanzione processuale per chi non rispetta le regole formali e sostanziali dell’impugnazione. L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre un chiaro esempio di come la genericità delle argomentazioni e la mancata prova dei propri assunti possano precludere ogni possibilità di successo, con conseguenze economiche significative.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per tentato furto aggravato. L’imputato aveva tentato di sottrarre dei medicinali da un distributore automatico collocato all’esterno di una farmacia. Condannato in primo grado dal Tribunale, la Corte d’Appello aveva parzialmente riformato la sentenza in senso più favorevole all’imputato, ma confermando la sua responsabilità penale. Non soddisfatto della decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione.

Il Motivo del Ricorso: la Mancata Concessione di un’Attenuante

Il fulcro del ricorso davanti alla Suprema Corte era uno solo: il presunto vizio di motivazione della sentenza d’appello in merito al mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno di particolare tenuità, prevista dall’articolo 62, n. 4), del codice penale. Secondo la difesa, il valore esiguo dei beni oggetto del tentato furto avrebbe dovuto giustificare una riduzione della pena. La difesa sosteneva che i giudici di secondo grado non avessero adeguatamente motivato il loro diniego.

Le Motivazioni della Cassazione: perché il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha stroncato sul nascere le doglianze dell’imputato, dichiarando il ricorso inammissibile. Le ragioni di questa decisione sono un compendio di principi fondamentali del diritto processuale penale.

### Genericità e Semplice Reiterazione

In primo luogo, i Giudici hanno qualificato le censure come “del tutto generiche” e basate su questioni di merito, non valutabili in sede di legittimità. Il ricorso, infatti, non conteneva una critica argomentata e specifica alla sentenza impugnata, ma si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. Un ricorso per Cassazione, per essere ammissibile, deve confrontarsi criticamente con le ragioni della decisione che contesta, non può essere una semplice riedizione di istanze precedenti.

### L’Onere della Prova sull’Attenuante

In secondo luogo, la Corte ha sottolineato un principio cruciale: spetta a chi invoca una circostanza attenuante dimostrarne l’esistenza. L’imputato non aveva fornito alcun elemento di fatto concreto per sostenere la sua richiesta. Non basta affermare che il danno sarebbe stato di lieve entità; era onere dell’imputato dimostrare, ad esempio tramite prove sul valore dei medicinali, la sussistenza dei presupposti per l’applicazione dell’attenuante. In assenza di tale prova, la richiesta rimane una mera affermazione priva di fondamento.

Le Conclusioni

La dichiarazione di ricorso inammissibile non è stata priva di conseguenze. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte ha disposto il versamento di una somma di 3.000,00 euro a favore della cassa delle ammende. Questa ulteriore sanzione si giustifica perché l’evidente inammissibilità dei motivi di ricorso dimostra una “colpa” nel promuovere un’impugnazione priva dei requisiti minimi di legge. Questa ordinanza ribadisce che il ricorso in Cassazione non è una terza istanza di merito, ma un giudizio sulla corretta applicazione della legge, e chi vi accede deve farlo con argomentazioni specifiche, pertinenti e supportate da prove, pena l’inammissibilità e severe sanzioni economiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché le censure erano generiche, si limitavano a ripetere argomenti già respinti in appello senza confrontarsi con la motivazione della sentenza impugnata, e sollevavano questioni di merito non valutabili in sede di Cassazione.

Chi ha l’onere di provare i fatti per ottenere una circostanza attenuante?
Secondo la Corte, l’onere di dimostrare la sussistenza degli elementi di fatto che giustificano l’applicazione di una circostanza attenuante spetta all’imputato che la invoca.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro (3.000 euro) in favore della cassa delle ammende, quando i motivi del ricorso sono palesemente infondati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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