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Ricorso inammissibile: appello respinto e condanna

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano una mera riproduzione di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. L’appello contestava la mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p. (particolare tenuità del fatto), ma la Corte ha ritenuto le argomentazioni della sentenza precedente corrette. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello è Solo Ripetitivo

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, una fase delicata in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze di un ricorso inammissibile, specialmente quando questo si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nel grado precedente. Vediamo cosa è successo e quali principi legali sono stati ribaditi.

I Fatti del Caso

Un imputato, dopo aver ricevuto una sentenza di condanna dalla Corte d’Appello di Catania, ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Il fulcro del suo appello era incentrato su un punto specifico: la presunta errata mancata applicazione dell’articolo 131-bis del codice penale. Questa norma riguarda la ‘particolare tenuità del fatto’, un istituto che permette di escludere la punibilità per reati considerati minori.

L’imputato sosteneva che il suo caso rientrasse in questa categoria e che la Corte d’Appello avesse sbagliato a non riconoscerlo. Il suo ricorso, quindi, mirava a ottenere una revisione di tale valutazione.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza secca e decisa: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della questione (cioè se l’art. 131-bis fosse applicabile o meno), ma si è fermata a un livello procedurale precedente. La Corte ha stabilito che l’appello non aveva i requisiti per essere discusso.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è chiara e si fonda su un principio consolidato della procedura penale. Il ricorso è stato giudicato ‘meramente riproduttivo’ dei motivi già presentati e respinti in appello. In altre parole, il ricorrente non ha introdotto nuovi profili di illegittimità o vizi logici nella sentenza impugnata, ma si è limitato a ripetere le stesse critiche.

La Corte di Cassazione ha sottolineato che la Corte d’Appello aveva già ‘adeguatamente vagliato e disatteso con corretti argomenti giuridici’ la richiesta di applicazione dell’art. 131-bis. Poiché il ricorso non contestava la correttezza giuridica del ragionamento della Corte d’Appello, ma si limitava a riproporre la stessa istanza, esso è stato considerato privo della specificità richiesta per un valido motivo di ricorso in Cassazione.

Le Conclusioni: Conseguenze dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità ha avuto conseguenze economiche dirette per il ricorrente. La Corte, infatti, lo ha condannato al pagamento delle spese processuali. Inoltre, è stato condannato a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria aggiuntiva è prevista quando l’inammissibilità del ricorso è attribuibile a colpa del ricorrente, come nel caso di un appello palesemente infondato o meramente ripetitivo. La Corte ha citato una storica sentenza della Corte Costituzionale (n. 186 del 2000) per ribadire che questa sanzione è legittima e serve a scoraggiare impugnazioni dilatorie o prive di fondamento, che congestionano il sistema giudiziario. La decisione, quindi, non solo chiude il caso specifico ma riafferma un importante principio di responsabilità processuale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato ritenuto ‘meramente riproduttivo’, ovvero si limitava a ripetere le stesse censure sulla mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p. che erano già state correttamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione riesamina sempre i fatti di un caso?
No, sulla base di questa ordinanza si evince che la Corte di Cassazione non riesamina i fatti, ma valuta se la legge è stata applicata correttamente dai giudici dei gradi precedenti. Se un ricorso non solleva questioni di legittimità ma si limita a ripetere argomenti già valutati, viene dichiarato inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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