Ricorso in Cassazione Penale: Cosa Significa e Come Funziona
Il ricorso in Cassazione Penale rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano. Non si tratta di un terzo processo sul fatto, ma di un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. L’ordinanza che analizziamo oggi è un documento emblematico che ci introduce proprio in questa fase cruciale del processo penale, mostrando l’avvio della procedura presso la Suprema Corte.
Il Percorso Giudiziario Prima della Cassazione
Prima di arrivare dinanzi alla Corte di Cassazione, un procedimento penale ha già attraversato due fasi di giudizio di merito. Il primo grado si svolge presso il Tribunale (o la Corte d’Assise), dove vengono accertati i fatti e le responsabilità dell’imputato. La sentenza di primo grado può essere impugnata dinanzi alla Corte d’Appello, che riesamina interamente il caso, sia nei fatti che nel diritto. Solo la sentenza emessa dalla Corte d’Appello può essere oggetto di un ricorso in Cassazione Penale.
L’Importanza del Ricorso in Cassazione Penale
La Corte di Cassazione non valuta se l’imputato sia colpevole o innocente, ma verifica che la sentenza impugnata non contenga errori di diritto. Questi possono includere:
* Violazione di legge: errata interpretazione o applicazione di una norma giuridica.
* Vizi di motivazione: quando la motivazione della sentenza è mancante, illogica o contraddittoria.
* Inosservanza delle norme processuali: quando non sono state rispettate le regole del processo, con una nullità della sentenza.
L’obiettivo è garantire l’uniformità dell’interpretazione giuridica su tutto il territorio nazionale e la certezza del diritto.
Analisi degli Elementi dell’Ordinanza
Il documento in esame, pur essendo sintetico, ci offre informazioni essenziali sulla procedura in corso. Esso indica:
* La Sezione: La Corte di Cassazione è divisa in sezioni specializzate. In questo caso, la Sezione 7 Penale si occupa di solito della valutazione preliminare di ammissibilità dei ricorsi.
* Il Collegio Giudicante: Vengono nominati un Presidente, che dirige l’udienza, e un Consigliere Relatore, che ha il compito di studiare il fascicolo e di esporre i fatti e le questioni giuridiche ai colleghi.
* Le Parti: Viene identificata la parte che ha proposto ricorso (ricorrente) e il provvedimento impugnato (la sentenza della Corte d’Appello).
* La Data dell’Udienza: Il giorno in cui il ricorso viene discusso pubblicamente.
La frase “udita la relazione svolta dal Consigliere” attesta che un passaggio fondamentale dell’udienza si è compiuto, aprendo la strada alla decisione finale del collegio.
Le motivazioni
È fondamentale precisare che un’ordinanza come quella in esame ha natura puramente interlocutoria e procedurale. Essa non contiene le motivazioni della decisione finale, poiché il suo scopo è quello di documentare lo svolgimento dell’udienza e l’avvio della fase decisoria. Le ragioni giuridiche che porteranno la Corte ad accogliere o rigettare il ricorso saranno esposte in un provvedimento successivo, ovvero la sentenza, che verrà depositata nelle settimane o mesi seguenti all’udienza.
Le conclusioni
In conclusione, l’analisi di questa ordinanza ci permette di comprendere la formalità e la struttura del giudizio di legittimità. Sebbene non entri nel merito della questione, essa rappresenta un tassello indispensabile del ricorso in Cassazione Penale. L’esito di tale giudizio potrà essere di tre tipi: la dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il suo rigetto (confermando la sentenza d’appello) oppure il suo accoglimento. In quest’ultimo caso, la Corte può annullare la sentenza impugnata senza rinvio (se non sono necessari ulteriori accertamenti di fatto) o con rinvio ad un altro giudice per un nuovo esame del caso alla luce dei principi di diritto stabiliti dalla Cassazione stessa.
Qual è l’oggetto del provvedimento analizzato?
Il provvedimento è un’ordinanza che documenta lo svolgimento dell’udienza per la discussione di un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Messina in materia penale.
Chi sono le figure chiave menzionate nell’ordinanza?
L’ordinanza menziona il Presidente del collegio giudicante, il Consigliere Relatore (incaricato di esporre il caso al collegio) e la parte che ha proposto il ricorso.
Cosa significa l’espressione “udita la relazione”?
Significa che durante l’udienza, il Consigliere Relatore ha esposto oralmente i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto al collegio giudicante, un passaggio necessario prima che questo si ritiri per la decisione finale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 30011 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 30011 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
FOTI NOME COGNOME nato a BARCELLONA POZZO DI GOTTO il 18/01/1970
avverso la sentenza del 09/12/2024 della CORTE APPELLO di MESSINA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenz epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché i motivi prospettati non sono consentiti da
legge in sede di legittimità in quanto afferente alla determinazione del trattamento puni benché la sentenza impugnata, anche alla luce della considerazioni rese in primo grado sul punto,
risulti sorretta da sufficiente e non illogica motivazione e da adeguato esame delle deduzi difensive sul punto così da rendere il relativo giudizio di merito non censurabile in questa s
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 14 aprile 2025.