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Ricorso in Cassazione inammissibile: no a nuova analisi

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in Cassazione presentato contro una condanna per lesioni stradali gravi. La Corte ha stabilito che il ricorso era infondato perché mirava a una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’attività preclusa al giudice di legittimità, specialmente dopo due sentenze conformi nei gradi di merito. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando l’Appello Diventa Inammissibile

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. Questa pronuncia offre l’occasione per chiarire i limiti di questo importante strumento di impugnazione e le conseguenze di un suo uso improprio.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale per il reato di lesioni personali stradali gravi, previsto dall’articolo 590-bis del codice penale. La sentenza era stata parzialmente riformata in appello, ma solo per quanto riguardava l’entità della pena. Insoddisfatta, la difesa dell’imputato ha presentato un ricorso alla Corte di Cassazione, contestando la valutazione delle prove e la ricostruzione della dinamica dell’incidente effettuata dai giudici di merito.

I Limiti Strutturali del Ricorso in Cassazione

Il fulcro della decisione della Suprema Corte risiede nella natura stessa del giudizio di legittimità. Il ricorso in Cassazione non può essere utilizzato per sollecitare una nuova e diversa lettura delle prove. Il compito della Corte, infatti, non è stabilire come sono andati i fatti, ma verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge.

Nel caso specifico, i giudici hanno rilevato che i motivi del ricorso non contenevano una critica puntuale delle argomentazioni giuridiche della sentenza d’appello, ma si limitavano a proporre una versione alternativa dei fatti. Questo approccio è inammissibile, soprattutto quando, come in questa vicenda, si è in presenza di una “doppia decisione conforme”, ovvero due sentenze (di primo e secondo grado) che hanno concordato sulla ricostruzione fattuale e sulla responsabilità dell’imputato.

Le Conseguenze dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non è priva di conseguenze. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, essa comporta due effetti automatici:

1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento.
2. La condanna al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

Questa sanzione serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o meramente dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha fondato la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale, richiamando anche una pronuncia delle Sezioni Unite (la n. 8825/2016, Galtelli). Il principio chiave è che l’atto di impugnazione deve contenere una critica specifica e argomentata delle ragioni esposte nella decisione impugnata. Non è sufficiente riproporre le stesse argomentazioni già respinte o chiedere un riesame del materiale probatorio. Il ricorso deve individuare precisi errori di diritto o vizi logici manifesti nella motivazione della sentenza precedente. Chiedere alla Cassazione di valutare diversamente le prove significa snaturare la sua funzione di giudice di legittimità, trasformandola impropriamente in un giudice di merito di terza istanza.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza è un monito importante per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. È essenziale comprendere che non si tratta di una terza opportunità per discutere la dinamica dei fatti. L’appello alla Suprema Corte deve essere tecnicamente impeccabile e concentrarsi esclusivamente su questioni di diritto: l’errata interpretazione di una norma, un vizio procedurale o un difetto di motivazione grave e palese. Qualsiasi tentativo di ottenere una rivalutazione del merito della vicenda è destinato, come in questo caso, a una inevitabile dichiarazione di inammissibilità, con conseguente condanna a spese e sanzioni pecuniarie.

Per quale motivo principale un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile se, invece di contestare specifici errori di diritto o vizi di motivazione della sentenza impugnata, si limita a chiedere alla Corte una nuova e diversa valutazione delle prove e dei fatti, attività che non rientra nelle sue competenze.

Cosa significa che la Corte di Cassazione è un ‘giudice di legittimità’?
Significa che il suo ruolo non è quello di stabilire come si sono svolti i fatti (giudizio di merito), ma di controllare che i giudici dei gradi precedenti abbiano interpretato e applicato correttamente le norme di legge e di procedura (giudizio di legittimità).

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Secondo l’art. 616 del codice di procedura penale, la persona che ha presentato un ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (nel caso specifico, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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