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Ricorso in Cassazione inammissibile: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per truffa. La Corte ha stabilito che i motivi di ricorso che si limitano a ripetere argomentazioni già respinte in appello, o che chiedono un nuovo esame dei fatti, non sono ammessi. Questo caso evidenzia il principio secondo cui il ricorso in Cassazione inammissibile è quello che non solleva questioni di legittimità, ma tenta di ottenere una terza valutazione del merito della vicenda.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Inammissibile: Quando l’Appello è Solo una Ripetizione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito i confini invalicabili del giudizio di legittimità, chiarendo perché un Ricorso in Cassazione inammissibile è spesso il risultato di una strategia difensiva errata. Il caso in esame riguarda un soggetto condannato per truffa aggravata che ha visto il suo ricorso respinto perché i motivi presentati erano mere ripetizioni delle argomentazioni già esaminate e rigettate dalla Corte d’Appello, oppure miravano a un riesame dei fatti non consentito in questa sede.

La Vicenda Processuale

Un individuo, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello per il reato di truffa ai sensi dell’art. 640 c.p., ha proposto ricorso per Cassazione. La difesa ha articolato diversi motivi, contestando la correttezza della motivazione sulla responsabilità penale, il presunto travisamento di prove (come i tabulati telefonici), l’illogicità della valutazione probatoria e, infine, il trattamento sanzionatorio con il riconoscimento di circostanze aggravanti.

I Motivi del Ricorso in Cassazione Inammissibile

La Corte Suprema ha esaminato punto per punto i motivi del ricorso, dichiarandoli tutti inammissibili. Vediamo perché:

1. Reiterazione dei motivi d’appello: Il primo motivo è stato giudicato una ‘pedissequa reiterazione’ di quanto già sostenuto e disatteso nel giudizio d’appello. La Cassazione ha ricordato che il ricorso deve contenere una critica argomentata e specifica contro la sentenza impugnata, non un semplice riproporre delle stesse tesi.
2. Travisamento della prova non decisivo: La difesa lamentava un’errata valutazione dei tabulati telefonici. Tuttavia, la Corte ha specificato che il ‘travisamento della prova’ rileva solo se l’errore è così fondamentale da smontare l’intero impianto accusatorio, cosa che nel caso di specie non è avvenuta. Le ‘minime incongruenze’ sollevate non erano sufficienti a rendere illogica la motivazione della sentenza.
3. Richiesta di una nuova valutazione dei fatti: Il terzo e il quarto motivo, che contestavano la logicità della motivazione e il mancato rispetto del criterio dell’ ‘oltre ogni ragionevole dubbio’, sono stati interpretati come un tentativo inammissibile di ottenere una nuova ricostruzione dei fatti. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si può riesaminare il merito della vicenda, ma un organo che controlla la corretta applicazione del diritto.
4. Motivazione adeguata sulle aggravanti: Infine, anche la contestazione sulle circostanze aggravanti è stata ritenuta infondata. La Corte ha stabilito che il giudice di merito aveva adeguatamente motivato la sua decisione, facendo riferimento a elementi decisivi e rilevanti presenti agli atti.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su principi consolidati della procedura penale. Il fulcro del ragionamento è la distinzione tra il giudizio di merito, affidato ai tribunali e alle corti d’appello, e il giudizio di legittimità, proprio della Cassazione. Quest’ultima non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici dei gradi precedenti, a meno che la motivazione di questi ultimi non sia palesemente illogica, contraddittoria o basata su prove inesistenti. Nel caso specifico, la motivazione della Corte d’Appello è stata ritenuta ‘esente da vizi logici e giuridici’, avendo esplicitato in modo chiaro le ragioni del proprio convincimento. Pertanto, ogni tentativo di rimettere in discussione tale valutazione si traduce in un Ricorso in Cassazione inammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante monito per la pratica legale: un ricorso in Cassazione deve essere preparato con estrema cura, focalizzandosi esclusivamente sui vizi di legittimità della sentenza impugnata. Limitarsi a ripetere argomenti già sconfitti o sperare in una diversa lettura del quadro probatorio è una strategia destinata al fallimento. La specificità e la pertinenza dei motivi sono requisiti essenziali per superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte, che agisce come custode della corretta applicazione della legge, non come un giudice di terza istanza.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile se ripete gli stessi argomenti dell’appello?
Perché il ricorso in Cassazione deve contenere una critica specifica e argomentata contro la decisione della Corte d’Appello, non limitarsi a riproporre le stesse questioni già esaminate e respinte. La Cassazione lo considera un motivo non specifico e solo apparente.

Quando un’accusa di ‘travisamento della prova’ può avere successo in Cassazione?
Soltanto se l’errore commesso dal giudice di merito nell’interpretare una prova è così grave e decisivo da disarticolare l’intero ragionamento probatorio, rendendo la motivazione della sentenza manifestamente illogica. Incongruenze minime non sono sufficienti.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare i fatti e le prove del processo?
No, non è possibile. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, il cui compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Non può effettuare una nuova e diversa ricostruzione dei fatti, che è di competenza esclusiva dei giudici di primo e secondo grado.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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