Ricorso in Cassazione Inammissibile: Quando l’Appello non Supera l’Esame della Suprema Corte
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultima possibilità di ottenere una revisione di una sentenza. Tuttavia, questo strumento processuale è soggetto a regole molto stringenti. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre l’occasione per analizzare le ragioni che portano a un ricorso in cassazione inammissibile e le pesanti conseguenze che ne derivano. Comprendere questi meccanismi è fondamentale per chiunque si trovi ad affrontare l’ultimo grado di giudizio.
I Fatti del Caso
Il caso in esame riguarda un imputato che, dopo la condanna in Corte d’Appello, ha deciso di presentare ricorso in Cassazione. Le sue doglianze si concentravano su due punti principali: la contestazione della sua responsabilità penale e la mancata concessione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’articolo 131-bis del codice penale. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di condanna.
La Decisione della Corte: un Ricorso in Cassazione Inammissibile
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si è fermata a un livello procedurale. Secondo i giudici, i motivi presentati non erano altro che una riproposizione di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Il ricorso mancava di un elemento essenziale: una critica specifica, puntuale e argomentata delle ragioni giuridiche su cui si fondava la sentenza impugnata.
In sostanza, il ricorrente si è limitato a ripetere le proprie tesi difensive senza confrontarsi adeguatamente con la motivazione della corte di merito, che i giudici di legittimità hanno invece ritenuto logica, congrua e corretta dal punto di vista giuridico.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati della procedura penale. Un ricorso in Cassazione, essendo un giudizio di legittimità e non di merito, non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti. Il suo scopo è verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici precedenti.
Per questo motivo, un ricorso è considerato ammissibile solo se individua specifici vizi di legge o di motivazione nella sentenza impugnata. È necessario, come chiarito da sentenze precedenti (tra cui le Sezioni Unite, n. 8825/2016), che l’atto di impugnazione contenga una critica analitica delle argomentazioni del giudice di merito, evidenziando perché siano errate in punto di diritto. La semplice riproposizione dei motivi d’appello, senza un confronto dialettico con la decisione di secondo grado, rende il ricorso in cassazione inammissibile.
Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione adeguata sia sulla responsabilità dell’imputato, basandosi sugli elementi di prova, sia sulla gravità del fatto, che giustificava il diniego della non punibilità. Il ricorso non ha saputo scalfire la coerenza logico-giuridica di tale ragionamento.
Le Conclusioni: le Conseguenze dell’Inammissibilità
La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, quando non vi è prova che l’inammissibilità sia dovuta a cause non imputabili al ricorrente, scattano due sanzioni economiche. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e, inoltre, al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.
Questa ordinanza ribadisce un monito importante: il ricorso in Cassazione è un rimedio straordinario che richiede un’elevata specializzazione tecnica. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per poterla impugnare efficacemente davanti alla Suprema Corte. È indispensabile costruire un’argomentazione giuridica solida, mirata a colpire i vizi specifici della decisione, per evitare una declaratoria di inammissibilità e le relative sanzioni pecuniarie.
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se non possiede i requisiti di legge, ad esempio quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni dei gradi precedenti senza una critica specifica e giuridicamente fondata alla motivazione della sentenza che si sta impugnando.
Cosa significa che la Cassazione è un “giudice di legittimità”?
Significa che il suo compito non è riesaminare i fatti o le prove del processo (giudizio di merito), ma solo controllare che i giudici dei tribunali e delle corti d’appello abbiano applicato correttamente le leggi (giudizio di legittimità).
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende. In questo caso specifico, la sanzione è stata di 3.000 euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 1375 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 1375 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 21/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a VITERBO il 24/10/1962
avverso la sentenza del 04/03/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Motivi della decisione
COGNOME NOME ricorre, a mezzo del difensore, avverso la sentenza di cui in epigrafe deducendo violazione di legge e vizio motivazionale in relazione alla responsabilità dell’imputat e alla negata concessione della causa di non punibilità ex art. 131-bis cod. pen.
Chiede, pertanto, annullarsi la sentenza impugnata.
I motivi in questione non sono consentiti dalla legge in sede di legittimità perché son riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argo giuridici dal giudice di merito e non sono scanditi da necessaria critica analisi d argomentazioni poste a base della decisione impugnata e sono privi della puntuale enunciazione delle ragioni di diritto giustificanti il ricorso e dei correlati congrui riferimenti alla m dell’atto impugnato (sul contenuto essenziale dell’atto d’impugnazione, in motivazione, Sez. 6 n. 8700 del 21/1/2013, Rv. 254584; Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, dep. 2017, COGNOME, Rv. 268822, sui motivi d’appello, ma i cui principi possono applicarsi anche al ricorso per cassazione)
Ne deriva che il proposto ricorso va dichiarato inammissibile.
Il ricorrente, in concreto, non si confronta adeguatamente con la motivazione della corte d appello, che appare logica e congrua, nonché corretta in punto di diritto -e pertanto immune da vizi di legittimità.
I giudici del gravame del merito, hanno dato infatti conto degli elementi di prova in ordi alla responsabilità del prevenuto, ed in particolare le modalità della condotta e la gravità fatto.
Essendo il ricorso inammissibile e, a norma dell’art. 616 cod. proc. pen, non ravvisandosi assenza di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte Cost. sent. n. 186 del 13.6.2000), alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento consegue quella al pagamento della sanzione pecuniaria nella misura indicata in dispositivo
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 21/11/2024