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Ricorso in Cassazione: i requisiti di specificità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22138/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso a causa della manifesta assenza dei requisiti di specificità. I motivi presentati sono stati giudicati generici, meramente ripetitivi delle argomentazioni già respinte in appello e privi di un reale confronto con la motivazione della sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che il ricorso in Cassazione non può essere un terzo grado di giudizio sul merito, ma deve limitarsi a censure di legittimità precise e puntuali.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando la Mancanza di Specificità lo Rende Inutile

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima spiaggia per chi cerca di ribaltare una sentenza di condanna. Tuttavia, non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. È un esame di legittimità, e per superarlo, i motivi del ricorso devono essere formulati con estrema precisione. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda duramente questa regola, dichiarando un ricorso inammissibile proprio per la sua genericità e mancanza di specificità.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un appello proposto avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. L’imputata, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione lamentando diversi vizi della decisione di secondo grado. Le censure spaziavano dalla presunta inosservanza della legge processuale e vizio di motivazione, alla contestazione del mancato riconoscimento dell’incapacità di intendere e di volere al momento del fatto, fino alla richiesta di concessione delle attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato in toto le doglianze, dichiarando il ricorso in Cassazione inammissibile. La conseguenza per la ricorrente non è stata solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione si fonda su un principio cardine della procedura penale: la specificità dei motivi di ricorso.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso in Cassazione deve essere specifico

La Corte ha smontato punto per punto i motivi presentati, evidenziandone la debolezza strutturale.

1. Genericità e Ripetitività dei Primi Motivi

I primi due motivi, relativi alla violazione di legge e al vizio di motivazione, sono stati giudicati non solo generici, ma anche “meramente reiterativi” di quanto già sostenuto (e respinto) in appello. La Cassazione sottolinea un aspetto fondamentale: non basta ripetere le proprie tesi. È necessario instaurare una “correlazione tra la complessità delle ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione”. In altre parole, il ricorso deve attaccare specificamente la logica della sentenza d’appello, dimostrando dove e perché il giudice ha sbagliato, non semplicemente riproporre la propria versione dei fatti.

2. L’Insindacabilità delle Valutazioni di Merito

Il terzo motivo riguardava la presunta incapacità di intendere e di volere dell’imputata. Anche in questo caso, la Corte ha dichiarato il motivo aspecifico. La sentenza d’appello aveva basato la sua decisione sull'”inequivoco esito della perizia disposta in primo grado”. Il ricorso, invece, non ha offerto alcun argomento scientifico o clinico contrario per confutare tale perizia, limitandosi a insistere sulla propria tesi. La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire che l’accertamento della capacità di agire è un’indagine “squisitamente di merito” che, se adeguatamente motivata, non può essere messa in discussione in sede di legittimità.

3. Specificità e Attenuanti Generiche nel Ricorso in Cassazione

Infine, anche il motivo sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è stato ritenuto privo dei requisiti di specificità richiesti dall’art. 581 del codice di procedura penale. La Corte d’Appello aveva negato le attenuanti per l’assenza di “elementi di segno positivo da scrutinare”. Il ricorso non ha saputo indicare quali elementi positivi fossero stati ingiustamente ignorati, rendendo la censura astratta e, quindi, inammissibile.

Conclusioni: Lezioni Pratiche per un Ricorso Efficace

Questa ordinanza offre una lezione preziosa: il ricorso in Cassazione è uno strumento tecnico che richiede un’altissima specializzazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per poterla impugnare con successo davanti alla Suprema Corte. È indispensabile che le censure siano specifiche, pertinenti e che si confrontino criticamente con il percorso logico-giuridico seguito dal giudice di merito. Un ricorso generico, ripetitivo o che tenta di trasformare la Cassazione in un terzo grado di giudizio è destinato, come in questo caso, a essere dichiarato inammissibile, con un aggravio di spese per il ricorrente.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se i suoi motivi mancano di specificità, ovvero se sono generici, si limitano a ripetere argomenti già respinti nei gradi precedenti, o non si confrontano direttamente e criticamente con le ragioni esposte nella sentenza impugnata.

La Corte di Cassazione può riesaminare la valutazione sulla capacità di intendere e di volere di un imputato?
No, l’accertamento della capacità di agire è considerato un’indagine di merito. La Corte di Cassazione non può riesaminarla se la decisione del giudice di merito è adeguatamente motivata, come in questo caso, dove si basava sull’esito di una perizia tecnica non specificamente contestata con argomenti scientifici.

Cosa significa che i motivi del ricorso devono avere ‘specificità’?
Significa che le critiche mosse alla sentenza impugnata non possono essere astratte. Devono individuare con precisione il punto della decisione che si contesta e le ragioni giuridiche per cui lo si ritiene errato, creando una correlazione diretta tra le argomentazioni del ricorso e la motivazione della sentenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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