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Ricorso in Cassazione: i motivi di inammissibilità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso avverso una condanna per installazione di apparecchiature illecite. L’ordinanza chiarisce i requisiti per un valido ricorso in Cassazione, sottolineando che i motivi devono confrontarsi con l’intero ragionamento della sentenza impugnata e non solo con una sua parte. Inoltre, ribadisce che il giudice di merito ha ampia discrezionalità nel negare le attenuanti generiche, potendosi limitare a indicare gli elementi decisivi per il rigetto.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando e Perché Viene Dichiarato Inammissibile

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è un percorso pieno di insidie procedurali. Non basta essere in disaccordo con la sentenza di appello; è fondamentale che il ricorso sia formulato in modo specifico e pertinente. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso, seppur articolato, possa essere respinto perché privo dei requisiti essenziali. Analizziamo il caso di un individuo condannato per l’installazione di apparecchiature atte a intercettare illecitamente dati, il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile.

I Fatti del Caso

L’imputato era stato condannato sia in primo grado sia in appello per il reato previsto dall’art. 617-quinquies del codice penale. L’accusa era di aver installato dispositivi su sportelli automatici che, come testimoniato da diversi clienti, causavano malfunzionamenti e addebiti ingiustificati sui loro conti correnti. Contro la sentenza della Corte d’Appello, l’imputato ha presentato un ricorso in Cassazione basato su due motivi principali: un presunto vizio di motivazione sulla sua responsabilità penale e il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

I Motivi di Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato entrambi i motivi, dichiarando l’intero ricorso inammissibile. La decisione si fonda su due principi cardine della procedura penale.

Primo Motivo: La Necessaria Correlazione con la Motivazione

Il primo motivo di ricorso lamentava una violazione di legge e una motivazione carente. Tuttavia, la difesa si era limitata a contestare solo una parte del ragionamento della Corte d’Appello, senza affrontare l’intero impianto accusatorio. La sentenza impugnata, infatti, basava la condanna non solo su elementi indiziari, ma anche su prove testimoniali dirette (le segnalazioni dei clienti). La Cassazione ha ribadito un principio consolidato, espresso anche dalle Sezioni Unite (sent. n. 8825/2017): un ricorso in Cassazione è inammissibile non solo quando è vago, ma anche quando non si confronta specificamente e integralmente con le ragioni della decisione che intende contestare. È inutile attaccare un singolo punto se il resto della motivazione è sufficiente a sorreggere la condanna.

Secondo Motivo: La Discrezionalità sulle Attenuanti Generiche

Il secondo motivo riguardava il rigetto della richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche. Anche in questo caso, la Corte ha ritenuto il motivo infondato. La giurisprudenza costante afferma che il giudice di merito, nel decidere se concedere o meno le attenuanti, non è obbligato ad analizzare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole. Può, invece, limitarsi a indicare gli elementi (personali e fattuali) che ha ritenuto decisivi per la sua scelta. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva adeguatamente motivato il suo diniego, rendendo la doglianza della difesa inammissibile in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Cassazione si basa su una logica procedurale rigorosa. Il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito dove si possono rivalutare i fatti. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Per questo motivo, i motivi del ricorso devono essere specifici, pertinenti e devono demolire l’intero ragionamento del giudice di merito, non solo una sua parte. Se una porzione della motivazione rimane in piedi ed è sufficiente a giustificare la decisione, il ricorso non può essere accolto. Analogamente, la valutazione sulle attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, e la Cassazione può intervenire solo se la motivazione è totalmente assente, contraddittoria o manifestamente illogica, cosa che non è avvenuta in questo caso.

Conclusioni

L’ordinanza in esame è un importante promemoria per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. Non è sufficiente sollevare dubbi generici o contestazioni parziali. È necessario un’analisi critica e completa della sentenza impugnata, dimostrando con argomenti di diritto perché la decisione è errata. In caso contrario, il ricorso sarà dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, rendendo definitiva la condanna.

Quando un motivo di ricorso in Cassazione è considerato inammissibile?
Un motivo di ricorso è inammissibile non solo quando è intrinsecamente indeterminato, ma anche quando manca della necessaria correlazione con le ragioni poste a fondamento del provvedimento impugnato, confrontandosi solo con una porzione della motivazione senza contrastare l’intero ragionamento.

Per ottenere le attenuanti generiche, è sufficiente che la difesa elenchi elementi a favore dell’imputato?
No. Il giudice, nel rigettare la richiesta di concessione delle attenuanti generiche, non deve necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli dedotti dalle parti, ma può limitarsi a fare riferimento a quelli che ritiene decisivi o comunque rilevanti per la sua decisione.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Se il ricorso viene dichiarato inammissibile, la sentenza di condanna diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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