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Ricorso in Cassazione: Firma dell’avvocato è obbligo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato personalmente da un imputato condannato per furto. La decisione si basa sulla norma procedurale che impone, a pena di inammissibilità, che il ricorso in Cassazione sia sottoscritto da un difensore iscritto all’apposito albo speciale. L’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Perché la Firma dell’Imputato Non Basta

Un ricorso in Cassazione presentato senza l’assistenza di un legale qualificato è destinato a fallire ancora prima di essere esaminato nel merito. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con una recente ordinanza, dichiarando inammissibile l’impugnazione proposta personalmente da un imputato. Questa decisione sottolinea una regola procedurale fondamentale: l’atto di ricorso, per essere valido, deve essere sottoscritto da un avvocato iscritto all’albo speciale dei patrocinanti in Cassazione.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per i reati di furto aggravato, consumato e tentato, emessa dal Tribunale e parzialmente riformata dalla Corte d’Appello di Torino. Quest’ultima, pur confermando la colpevolezza dell’imputato, aveva escluso una delle circostanze aggravanti contestate.

Contro la sentenza di secondo grado, l’imputato ha deciso di presentare personalmente un ricorso in Cassazione. Nel suo atto, lamentava una presunta illogicità e carenza di motivazione della sentenza e sollevava una questione di legittimità costituzionale riguardo a una norma del codice di procedura penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte non è entrata nel merito delle doglianze dell’imputato. L’esame si è fermato a un controllo preliminare di ammissibilità, con esito negativo. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché sottoscritto personalmente dall’imputato e non, come richiesto dalla legge, da un difensore abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori.

Le Motivazioni: Una Regola Procedurale Inderogabile nel Ricorso in Cassazione

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’articolo 613, comma 1, del codice di procedura penale. Questa norma, modificata dalla cosiddetta ‘Riforma Orlando’ (legge n. 103/2017), stabilisce in modo inequivocabile che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di cassazione.

La Corte ha ricordato che questa disposizione si applica a tutti i procedimenti instaurati dopo il 3 agosto 2017. La ratio della norma è quella di garantire un elevato livello di tecnicismo e professionalità nel giudizio di legittimità, che non verte sulla ricostruzione dei fatti (come nei primi due gradi di giudizio) ma esclusivamente sulla corretta applicazione della legge.

Di conseguenza, la sottoscrizione personale della parte è del tutto inefficace. Non rileva neppure l’eventuale autenticazione della firma da parte di un legale, poiché tale atto serve solo a certificare l’identità del firmatario, ma non sostituisce la necessaria sottoscrizione tecnica del difensore cassazionista. Il ricorso proposto in violazione di questa regola è, pertanto, nullo sin dall’origine.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza in esame offre un monito chiaro: chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione in materia penale deve obbligatoriamente avvalersi di un avvocato iscritto all’apposito albo. Il ‘fai da te’ legale, in questa fase del processo, non è ammesso e conduce a conseguenze pregiudizievoli.

La dichiarazione di inammissibilità, infatti, non solo impedisce alla Corte di esaminare le ragioni dell’imputato, ma comporta anche la sua condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma significativa (in questo caso, 4.000 euro) in favore della Cassa delle ammende. Una sanzione che la Corte giustifica con l’elevato grado di colpa nel non aver rispettato una regola procedurale così fondamentale.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No. Secondo l’art. 613, comma 1, del codice di procedura penale, l’atto di ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto all’albo speciale della Corte di Cassazione, pena l’inammissibilità.

Cosa succede se il ricorso in Cassazione non è firmato da un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina nel merito i motivi dell’impugnazione e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La legge prevede che, in caso di inammissibilità del ricorso, il ricorrente sia condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, il cui importo è stabilito dal giudice in base alla colpa del ricorrente. Nel caso di specie, la somma è stata fissata in 4.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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